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VIDEO | Tra i nuovi poveri di Roma: un turno notturno con i volontari di Croce Rossa

Una sera tra i quartieri di Villa Gordiani e Centocelle, fino alla stazione Termini.

Maria e Claudio, 83 anni lei e 50 lui, si fanno trovare al solito posto. A largo Preneste e in una via del quartiere di Villa Gordiani. La storia comune è quella di condividere certamente la vita di strada, ma a distinguerli l’umore: dal sorriso di Maria, all’animo silenzioso di Claudio.

Sono solo due delle circa cento persone che ricevono un pasto caldo o una coperta da parte dei volontari della Croce Rossa del municipio V di Roma. Un quadrante che diventa sempre più una zona centrale della città, con le piazze della movida ad accendere le notti dei più giovani, ma che si porta sulle spalle una grossa fetta di povertà romana.

Con sempre più persone costrette alla strada o ad aver bisogno di una mano: “Dalla pandemia in poi abbiamo registrato un incremento dell’80% rispetto alle richieste che abbiamo soprattutto per l’unità di strada - spiega  Marzia Pierini, presidente del comitato di Croce Rossa nel municipio V -. Accanto a questa richiesta di aiuto un grande spirito di solidarietà da parte degli abitanti di zona che non si risparmiano mai e che ci permettono di aiutare così tante persone. Anche gli esercenti che ci garantiscono i pasti caldi”.

Ad aumentare di molto l'impegno dei volontari, è la situzione che si crea fuori dall'ufficio immigrazione di Tor Sapienza, con decine di migranti costretti a dormire sul marciapiede per non perdere il posto in fila e la possibilità di entrare l'indomani per avviare la propria pratica: "Noi facciamo quel che possiamo portando a loro lo stesso supporto che diamo agli altri senza dimora - continua Pierini -. Ma è una situazione che le istituzioni devono al più presto affrontare".


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