Attualità

Ambientalisti si siedono sulla via Flaminia e bloccano il traffico

Una ventina gli attivisti impegnati nel blitz all'altezza di Saxa Rubra. Traffico in tilt in entrata nella Capitale

Il blitz degli ambientalisti sulla via Flaminia (foto Ultima Generazione)

Ennesimo blitz degli attivisti per l'ambiente che stamattina hanno bloccato il traffico a Roma Nord, sulla via Flaminia. Una ventina gli ambientalisti di Ultima Generazione - aderenti alla campagna Fondo Riparazione - che hanno dato vita all'azione di disobbedienza civile. 

L'azione stamattina a partire dalle 9:00. Seduti in terra, dopo aver aperto lo striscione "Fondo Riparazione" gli ambientalisti hanno bloccato il traffico veicolare sulla Flaminia, altezza Saxa Rubra. Sul posto sono intervenuti gli agenti del XV gruppo Cassia della polizia locale di Roma Capitale e i carabinieri della stazione Roma Tomba di Nerone e della compagnia Trionfale che hanno liberato la strada.

Traffico in tilt a Roma Nord 

I venti ambientalisti sono stati identificati e accompagnati in caserma con i carabinieri che hanno poi informato il magistrato di turno. Un'azione durata poco tempo, sufficiente a mandare in tilt il traffico in entrata nella Capitale dalla via Flaminia. 

Manifestazione a Roma il 16 dicembre 

Ambientalisti, che il 16 dicembre si sono dati appuntamento a Roma per una mobilitazione nazionale: "Siamo l'ultima generazione di figlie, mamme, papà e nonne che hanno la possibilità di cambiare rotta rispetto al collasso sociale ed economico causato dalla distruzione del nostro ecosistema, e di creare un sistema più equo, sicuro e dignitoso. Siamo persone normali e diverse fra loro, accomunate da una presa di coscienza che ci spinge ad agire contro un governo negligente, al pari di tutti i governi degli ultimi trent’anni, e un sistema produttivista che ci ha fatto diventare consumatori anziché cittadine che hanno a cuore il bene comune. Contrariamente alla storia che la stampa mainstream vende su di noi, non siamo ragazze ingenui o scansafatiche che non hanno voglia di lavorare. Blocchiamo le strade perché sentiamo la responsabilità di portare questo messaggio e farci sentire. Sappiamo che non è normale, ma non c'è niente di normale intorno a noi".


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