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Autismo, una delibera della Regione allarma le famiglie: "Trasferiranno 89 ragazzi". Maselli smentisce

Interrogazione della consigliera Mattia (Pd): "Utenti sotto sfratto". La Regione replica: "Dichiarazioni strumentali, nessuno sarà trasferito"

Una delibera della Giunta regionale, datata 28 dicembre 2023, sta generando grande preoccupazione tra le famiglie di ragazzi e ragazze con autismo a Roma e nel Lazio. Nel documento si legge che nel gruppo dei 93 giovani che vivono in parte in regime residenziale, ospiti di case famiglia, in parte semiresidenziale, ci sono 56 utenti per cui è stata individuata la necessità di “un regime assistenziale a prevalenza sanitaria/alto impegno assistenziale con quote a carico dell’azienda sanitaria locale pari al 70% della tariffa giornaliera e di compartecipazione del Comune di residenza per la quota residua del 30%” e per altri 33 utenti di “un regime assistenziale con quote a carico dell’azienda sanitaria locale pari al 40% della tariffa giornaliera e di compartecipazione del Comune di residenza per la quota residua del 60%”. Totale: 89 ragazzi con autismo. A spaventare le famiglie è l’idea che questa delibera comporti il trasferimento dei figli dai luoghi in cui vivono da anni alle Residenze sanitarie assistenziali (Rsa). 

L’interrogazione 

La consigliera regionale Pd, Eleonora Mattia, parla di vero e proprio “sfratto”. “In questo momento – spiega - 89 ragazze e ragazzi con autismo e afferenti a diverse Asl di Roma, a causa di una delibera della giunta regionale dello scorso dicembre, rischiano di essere trasferiti da case famiglia in Residenze sanitarie assistenziali entro il prossimo 30 giugno, ovvero di passare da un contesto accogliente basato su un approccio inclusivo e umano, circondati dal calore dei propri cari, dove svolgono attività ludiche, fanno sport e gite, ad una condizione alienante di medicalizzazione. Un trattamento degradante per i ragazzi e le loro famiglie, che hanno deciso di dare battaglia contro questa scelta e che sosterrò con ogni mezzo. Per questo su questa vicenda ho presentato un’interrogazione al presidente della Regione, Rocca, con delega alla Sanità, per sapere chi abbia deciso, e in base a quali motivazioni, lo spostamento, con apposita delibera regionale, di persone con disturbi dello spettro autistico dalle case famiglia, nelle quali sono attualmente assistiti, presso Rsa, contro la volontà delle loro famiglie. Ho inoltre chiesto che le categorie interessate siano ascoltate in Commissione Sanità alla Pisana affinché possano restituire alle istituzioni, che decidono del loro destino, la testimonianza del disagio a cui andrebbero incontro queste ragazze e ragazzi".

La risposta della Regione

L’assessore regionale all’Inclusione sociale e servizi alla persona, Massimiliano Maselli, definisce “strumentali” le dichiarazioni di Mattia. E assicura che “non ci saranno trasferimenti”. Dunque nessuno degli 89 ragazzi dovrà spostarsi in un’altra struttura: “Sono consapevole di quanto sia importante per queste persone il luogo in cui vivono e sono accolti da anni e non è intenzione della Regione spostarli – chiarisce -. Quello che, insieme al presidente Rocca, stiamo cercando di fare è mettere ordine a una situazione che per anni è stata trascurata. Abbiamo incontrato le famiglie e tutti i presidenti delle consulte regionale e municipali per spiegare cosa stiamo facendo”. Secondo quanto spiega Maselli, la questione non riguarda i trasferimenti, ma a chi spetti il pagamento delle rette delle strutture in cui sono ospitati gli utenti. “Per anni – chiarisce l’assessore – è mancato un protocollo in materia e i ragazzi con disabilità sono stati collocati nelle strutture socio-assistenziali senza una vera analisi di caso in caso. Ed è quello che stiamo facendo adesso. Al momento abbiamo garantito la continuità del sostegno agli 89 ragazzi citati nella delibera fino al 30 giugno, ma nel frattempo in questi mesi ci occuperemo di verificare la loro situazione di caso in caso e capire di che tipo di assistenza abbiano bisogno e a chi spetti il pagamento, se alla Regione o al Comune e in quale percentuale. Degli 89 utenti, infatti, ce ne sono alcuni che resteranno nelle strutture socio-assistenziali dove sono, ma per i quali la retta non dovrà più essere pagata dalla Regione come fatto finora. Ce ne sono altri, invece, che avranno bisogno anche di un’assistenza socio-sanitaria, ma che comunque non verranno trasferiti”. 

La lettera delle famiglie

Sulla questione è intervenuta anche l’associazione Oikos – Una casa per vivere, costituita esclusivamente da familiari di persone con diagnosi di autismo, che ha inviato una lettera all’assessore Maselli, al presidente della Regione, Francesco Rocca, e al capo dello Stato, Sergio Mattarella. “Siamo preoccupati, avviliti, arrabbiati e sfiduciati per la delibera del 28 dicembre 2023, n.983 che mette a rischio di ‘deportazione’ le persone all’interno delle residenze socio-assistenziali – scrivono -. Lo abbiamo imparato nei primi anni di vita: i nostri cari non hanno gli strumenti per difendersi da soli. Se non lo faremo noi, non lo farà nessuno. Ed eccoci qui, ancora una volta, dopo 20, 30, 40 anni di lotta per garantirgli un futuro, a dover ancora lottare perché volete portargli via ciò che abbiamo ottenuto con tanta fatica”.


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