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Cinema di Ferrero all'asta, dall'Ambassade all'Adriano l'appello: "Non diventino supermercati"

Si cerca di agire sui vincoli alla destinazione d'uso. A lanciare l'azione l'VIII e il I municipio

Un blocco al cambio di destinazione d'uso, così che chiunque diventi il nuovo proprietario non possa trasformarli in sale bingo o centri commerciali. Sui cinema della famiglia Ferrero all'asta scatta l'operazione "salvataggio". A lanciarla i presidenti dem di due municipi dove ricadono tre dei quattro multisala che il prossimo ottobre andranno al miglior offerente per ripianare un debito contratto da società riconducibili ai proprietari degli immobili, Massimo Ferrero, imprenditore presidente della Sampdoria, e famiglia. 

"E' l'ennesimo duro colpo per il grande schermo a Roma che rischia di perdere, insieme alla sala di via Accademia degli Agiati, anche l'Adriano, il Reale e l'Atlantic" dichiara il neo minisindaco di centrosinistra Amedeo Ciaccheri. "La nostra città ha bisogno di luoghi per la cultura e la socialità, quindi ci auguriamo che il gruppo Ferrero riesca a risolvere la propria crisi debitoria". Altrimenti, la promessa: "Impediremo qualsiasi operazione speculativa". E intanto "nella prima riunione di giunta disponibile, il municipio Roma VIII adotterà una delibera con cui vincolerà la destinazione urbanistica del bene, bloccando così qualsiasi ipotesi di speculazione immobiliare".

Anche il I municipio si sta muovendo a protezione dell'Adriano, lo storico cinema del quartiere Prati. "Dei vincoli sulla destinazione d'uso già esistono - ci spiega l'assessore alla Cultura del I municipio Cinzia Guido - stiamo cercando di fare chiarezza su quali sono e se è necessario rafforzarli ulteriormente in qualche modo". Insomma, giù le mani dal multisala di piazza Cavour, sembrano dire anche da via della Greca. 


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