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Coronavirus, crocieristi portati a Roma e Fiumicino. L'ira di D'Amato: "Non devono arrivare qui"

L'assessore alla sanità nel Lazio: "Si da assistenza sulle navi, si fa corridoio sanitario, ma non possono esser portati e sostare a Roma"

"I crocieristi non devono arrivare a Roma". Non lascia spazio a dubbi l'assessore regionale del Lazio alla sanità Alessio D'Amato che, in occasione di un incontro con la stampa, ha fatto chiarezza sulla questione degli sbarchi dei crocieristi sul territorio regionale per limitare al massimo l'emergenza coronavirus

Un sfogo che arriva dopo un doppio recente caso, quello dei 229 crocieristi in isolamento in una struttura alberghiera al Collatino, da lunedì 23 marzo, e quello dell'hotel di Parco Leonardo, isolato dopo il riscontro di 32 casi positivi al Covid-19.

"Daremo sempre la massima assistenza, ma non si può pensare di portare queste persone in città, farli scendere dalle navi e portarli in albergo". D'Amato, incalzato, poi si sfoga: "Bisogna smetterla con questi sbarchi dei croceristi, non è accettabile. Le persone devono tornare nei loro Paesi. Devono andare via, e punto, dalle crociere non devono arrivare. Daremo assistenza sulle navi come già abbiamo fatto. Faremo, come abbiamo fatto, i corridoi sanitari, ma non possono farli scendere dalle navi, portarli a Roma senza sapere quando se ne vanno. Queste persone devono scendere quando hanno già una carta d'imbarco e il piano di volo".

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A fare da eco allo sfogo di D'Amato, c'è anche il sindaco di Fiumicino Esterino Montino: "Non è accettabile che le compagnie di navigazione spostino i loro equipaggi verso gli aeroporti senza avere la certezza che possano prendere un aereo per tornare a casa - spiega Montino - e che poi prenotino interi alberghi per alloggiarli perché i voli non ci sono. E tutto questo all'insaputa delle autorità sanitarie e politiche locali".

"Per questa ragione diffido le compagnie di navigazione a mandare passeggeri ed equipaggi a Fiumicino senza sapere se e quando potranno prendere un aereo - spiega il sindaco -. Voglio essere molto chiaro: chi arriva con le navi da crociera deve rimanere dove si trova e arrivare in aeroporto solo quando ha la certezza di salire sul primo aereo utile. Ancora oggi mi arrivano notizie di tentativi di prenotazione di questo tipo presso i nostri hotel". 

Un atteggiamento simile a quello del sindaco di Civitavecchia che, dopo casi di turisti trovati positivi dopo lo sbarco, ha chiesto e ottenuto la chiusura del porto ai passeggeri che arrivano dalla Spagna.

Montino però è un fiume in piena ed anche oggi ha rincarato la dose: "Ieri sera abbiamo appreso per vie informali che 41 ucraini e russi arrivati all'aeroporto di Fiumicino con un volo da Miami, che avrebbero dovuto fare uno scalo tecnico per imbarcarsi su un altro aereo verso i propri Paesi, non sono stati autorizzati a rientrare a casa loro perché facenti parte di un equipaggio di una nave della Costa Crociere".  

"Evidentemente i Ministeri competenti, Farnesina e Trasporti, hanno pensato bene di autorizzare anche quelle persone non italiane che via Fiumicino dalla Florida tentano di andare in Ucraina e a Mosca. Sono in corso purtroppo altri tentativi in queste ore per altri equipaggi o altri passeggeri che cercano di fare la stessa trafila, scaricando su Fiumicino, visto la presenza dell’hub internazionale, problemi immensi e il pericolo che la situazione sfugga di mano".

Montino ha fatto inoltre sapere che parteciperà alla videoconferenza promossa dal Capo della Protezione Civile Borrelli, con la presenza anche del Ministero degli Esteri, del Ministero dei Trasporti, della Regione Lazio e della Prefettura, in cui sosterrà tre punti: "Il personale delle navi da crociera, fino a quando non avrà il nullaosta sanitario per il viaggio, deve rimanere imbarcato e subito dopo, trascorso l’eventuale quarantena, autorizzare al viaggio, sia per le navi che sono in Italia che per gli equipaggi in transito; Vietare il transito di passeggeri e personale non italiano senza nullaosta preventivo al volo da parte dei Paesi di destinazione; Vietare l’accoglienza ed eventualmente chiudere le strutture alberghiere del territorio di Fiumicino, vista la collocazione a ridosso dell’hub aeroportuale internazionale".


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