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Occupato anche il liceo Morgagni: "Spazi negati e nessun dialogo, ecco perché protestiamo"

Blitz di circa 150 studenti questa mattina all'alba. E' il tredicesimo istituto in agitazione dall'inizio di ottobre

Il liceo Morgagni occupato

Non c'è tregua da parte delle studentesse e degli studenti romani: questa mattina intorno alle 5 è stato occupato anche il liceo scientifico Morgagni di Monteverde. Circa 150 alunni hanno preso possesso dell'edificio di via Fonteiana e calato lo striscione che segna l'inizio dello stato di agitazione. 

"Abbiamo cercato senza successo dialogo con la Presidenza"

"Non abbiamo avuto altre possibilità - si legge nel comunicato diffuso poco dopo il blitz - in quanto, fin dall’inizio dell’anno scolastico, abbiamo cercato un dialogo con la Presidenza che ci è stato negato". "Dato il contesto pandemico che stiamo vivendo - continuano - porteremo avanti la nostra protesta nel pieno rispetto delle norme anti-Covid vigenti, affinché la salute di tutte e tutti possa essere tutelata. Vogliamo ribadire il carattere strettamente politico e di protesta che questa occupazione intende assumere. Questo momento non sarà di puro svago o meramente aggregativo, bensì intendiamo costruire percorsi di critica e di lotta nei confronti dell’attuale gestione del sistema d’istruzione".

Aule sovraffollate, ambienti fatiscenti e presidi-manager

Le alunne e gli alunni del Morgagni puntano il dito contro le riforme previste dal piano nazionale di ripresa e resilienza "che consegnano alle studentesse e agli studenti un sistema scolastico in cui le attività di Pcto (l'ex alternanza scuola-lavoro, ndr) avranno sempre più importanza e i problema reali della scuola non saranno risolti". Dal sovraffollamento delle aule agli ambienti fatiscenti, passando per le figure dei presidi-manager, gli occupanti considerano queste problematiche imprescindibili. 

"Morgagni decadente, spazi negati"

"A causa della decandenza strutturale della scuola - accusano - non possiamo vivere al meglio la nostra scuola. Ci è stato negato più volte il diritto di fare assemblea d'istituto in presenza con scuse e menzogne varie, costringendoci a riunirci fuori dall'istituto. Uno spazio esterno al liceo, storicamente luogo di ritrovo per tutte e tutti noi, era stato adibito a deposito di banchi e materiali, ci siamo mobilitati e abbiamo ottenuto la rimozione. La Preside, preoccupata dall'agitazione collettiva, ha sospeso uno studente". 

Infine, le richieste: "Apertura di un tavolo permanente con la prefettura riguardo gli ingressi scaglionati - il primo punto esposto nel comunicato - , l'apertura di un tavolo anche con l'ufficio scolastico regionale riguardo l'edilizia, la formazione di una commissione paritetica sui Pcto, sui fondi per le infrastrutture della nostra scuola, sull'offerta formativa e sulla parità di genere". 


 


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