Attualità

"Per chi vuole un negozio nel cuore di Roma è questo il momento di investire"

Parla Raffaele Rubin, fondatore di Josas Immobiliare: "Senza l’esperienza in negozio, l’online non può funzionare a lungo e i brand ne sono, e devono esserne, consapevoli"

Una situazione difficile e senza precedenti ma in fondo al tunnel si vede la luce”. L'agenzia immobiliare Josas vede la luce. La struttura si occupa di locazione e vendita di locali commerciali della città di Roma ed offre un punto di vista specializzato su quanto sta accadendo a Roma, dove i negozi chiudono a raffica.

Criticità che secondo quanto riportano gli specialisti del settore dovrebbero aver fine dopo l’estate con un cambio marcia rispetto all’attuale situazione dettata dalla pandemia. Pandemia, che oggi concederebbe maggiore possibilità di accaparrarsi un locale a un minor prezzo. “Secondo le nostre previsioni, la vera e propria ripresa avverrà dopo l’estate- spiega Raffaele Rubinfondatore di Josas Immobiliare - perciò quello che consigliamo è di cercare oggi la location più adatta alla propria attività, al fine di beneficiare di un prezzo alquanto conveniente. Quando i contagi inizieranno a scendere e, parallelamente, il numero dei vaccinati salirà, i proprietari rialzeranno i prezzi degli affitti, che si riassesteranno lentamente sui livelli pre-Covid". Una ripresa parallela alla campagna vaccinale che si spera porti con sé maggiore autonomia e minori restrizioni.

La situazione pandemica ha visto la chiusura di diverse attività commerciali. Quali sono le vie del centro storico più colpite?

Le grandi vie dello shopping della Capitale, come via delle Muratte, via Frattina, via del Tritone e via Nazionale, sono state penalizzate dall’assenza di turisti e anche, in generale, dalle difficoltà legate agli spostamenti. La crisi e le sue conseguenze, tra lockdown e chiusure forzate, ha riportato i consumatori nei negozi di quartiere e, in generale, a preferire il commercio di prossimità. 

Quale scenario si prospetta dalla riapertura?

La quotazione dei negozi è calata, a livello europeo, dell’11%, ma le previsioni di ripresa sono assolutamente ottimistiche e inizieranno da quest’anno, per poi rendersi più concrete ed effettive nel 2022, per quanto riguarda soprattutto le vie dello shopping. Il retail fisico, poi, non deve farsi schiacciare dall’e-commerce, ma trovare il modo di crescere e rifiorire al fianco di questo. Anche perché, è bene tenere presente un dato di fatto: senza l’esperienza in negozio, l’online non può funzionare a lungo e i brand ne sono, e devono esserne, consapevoli. Attualmente le opportunità che offre il settore della logistica, con la domanda di spazi e investitori, è in forte crescita, con conseguente e atteso trend al rialzo dei prezzi degli affitti dei locali.

 Quale è stato l'andamento del mercato immobiliare commerciale in questi due anni di restrizioni anti contagio?

Se già nel 2019 gli investimenti nel comparto erano calati del 27,5% rispetto all’anno precedente, le restrizioni legate al diffondersi della pandemia hanno inferto un ulteriore colpo e determinato un ulteriore calo del 31,1% nel 2020. In questo periodo, le vendite online sono state favorite dagli effetti dei lockdown e le attività che sono sopravvissute sono soprattutto quelle che sono riuscite a mettere in piedi strategie di vendita omnicanale. Ad ogni modo, l’anno più buio, il 2020, si è chiuso con un risultato migliore delle attese e che comunque conferma l’attrattiva di questo settore, il quale si sta dimostrando più resiliente di molti altri.

 In che modalità si verificherà una ripresa? aumenterà nuovamente la richiesta di locazione di locali commerciali nel centro storico?

Oggi il real estate commerciale sta vivendo una fase che definirei di trasformazione e di nuove possibilità: la prima di queste è legata proprio agli effetti del Covid sul lavoro, dato che lo smart working, da soluzione adottata in modo emergenziale, sta diventando prassi consolidata, c’è un aumento consistente della richiesta di immobili che siano anch’essi “smart”, a supporto delle nuove modalità con cui, da oggi e nel futuro, si svolgeranno le attività lavorative. Per soddisfare questa esigenza, infatti, c’è sia necessità di locali che supportino il lavoro ibrido, sia di edifici che abbiano un effetto positivo sul benessere personale. Il real estate, comunque, soprattutto in ambito retail, rimane un settore su cui investire e a vincere saranno quelle aziende e quelle attività che sapranno interpretare i nuovi bisogni dei consumatori. Il resto poi, soprattutto nelle zone centrali della Capitale, lo farà tanto il ritorno al turismo.


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