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Il cuore grande di Alina e Slavik, i negozianti ucraini che portano la solidarietà di Roma nelle zone di guerra

I due, in Italia dal 2000, tramite i loro negozi di prodotti tipici ucraini hanno organizzato una raccolta di medicine e cibo per feriti, profughi e persone in fuga dalla guerra

“Stiamo ricevendo dai romani una grande prova di amicizia, vicinanza e solidarietà”. Hanno la voce rotta dall’emozione Alina e Slavik, i due soci proprietari di una catena di negozi di alimentari che da Montesacro a Subaugusta vendono prodotti tipici ucraini. Loro sono arrivati a Roma nel 2000 da Žytomyr, storica città dell’Ucraina occidentale, a poco meno di 150 chilometri da Kiev. 

Il cuore grande di Alina e Slavik i negozianti ucraini

Le loro famiglie sono ancora li e temono l’assedio. “Abbiamo in Ucraina fratelli, sorelle e genitori. La situazione è molto grave, vivono ogni giorno sotto le bombe con il terrore che possa essere l’ultimo”. Le comunicazioni tra Roma e Žytomyr riescono a singhiozzo, non sempre per Alina e Slavik è possibile parlare con i loro cari: “Quando non riusciamo a sentirli per ore viviamo nell’ansia che sia successo loro qualcosa”. I più giovani, fratelli e sorelle con i bambini, stanno tentando di trovare un modo per raggiungere il confine “ma purtroppo - ci dice Slavik - gli anziani sanno di non poter affrontare un viaggio così lungo e adesso anche pericoloso”. 

La solidarietà dei romani: pacchi alimentari verso l’Ucraina

Una comunità quella degli ucraini a Roma, quasi 20mila persone, che resta con il fiato sospeso. Ma non con le mani in mano. Alina e Slavik, che da sempre sono promotori di raccolte solidali per orfanotrofi, case famiglia e bambini malati dell’Ucraina, scoppiato il conflitto hanno messo in moto un’altra macchina della solidarietà: quella della raccolta alimentare e di generi di prima necessità per la popolazione vittima della guerra. “Vogliamo aiutare famiglie, feriti e profughi: tutte quelle persone che nel nostro Paese oggi stanno soffrendo e anche chi è in fuga sotto le bombe. La risposta che abbiamo avuto dai romani è straordinaria”. Lo raccontano le immagini dei negozi di via Sestio Calvino a Subaugusta e via Nomentana in zona piazza Sempione pieni di scatoloni portati li dai cittadini più generosi. Si lavora senza sosta, giorno e notte, anche nel capannone di smistamento allestito in zona Boccea dove sono decine i volontarim, ucraini e non, impegnati nello scarico e carico merci. “Li portiamo tutto quello che riusciamo a raccogliere dagli alimentari di Roma così i camion arrivano, caricano e partono verso il confine portando la solidarietà dei romani, degli ucraini e di tutte quelle persone che sono venute a donare qualcosa da Roma alla zona di guerra”. Tra i prodotti più utili medicine di primo soccorso, generi alimentari a lunga scadenza e poi prodotti per l’igiene intima e per il benessere dei neonati. 

A Montesacro la ricerca di posti letto per gli ucraini in fuga

Aiuti li, ma anche qui in città: a Montesacro, dove c’è uno dei negozi ‘Slovjanochka’, “è grande la mobilitazione per raccogliere la disponibilità delle famiglie solidali ad accogliere donne e minori in fuga dalla guerra” - ha detto il minisindaco Paolo Marchionne, oggi in visita nell’alimentari di via Nomentana dove da anni lavora Alex che ha parte della famiglia in Ucraina. E a Montesacro è attivo anche il contact center di Azione che si offre di dare aiuto ai cittadini ucraini del territorio “attualmente in ansia estrema per le proprie famiglie”. 


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