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Due ore intorno al cantiere di piazza Venezia: ecco cosa ho visto

È un enorme cantiere a cielo aperto e la viabilità è stata già più volte modificata. Siamo andati a vedere la situazione, passando due ore in mezzo allo smog e al traffico

È stata chiusa al traffico da sabato 21 ottobre per avviare il cantiere, che durerà 10 anni, per la nuova stazione della Metro C. Disagi, proteste, code, fermate dei mezzi spostate, automobilisti e tassisti infuriati. Già dopo poche ore, la nuova viabilità di piazza Venezia aveva fatto arrabbiare tutti i romani. Così, in attesa di capire l’efficacia delle nuove soluzioni pensate durante un tavolo tecnico tenutosi martedì 24 ottobre in Campidoglio, abbiamo deciso di passare del tempo a piazza Venezia tra turisti, lavoratori, smog, traffico e un sottofondo immancabile di clacson.

Visite, cortei ed eventi a piazza Venezia

Partiamo da un assunto. A piazza Venezia accade sempre qualcosa. Nei giorni scorsi c’è stata la visita del premier finlandese, il giorno dopo una manifestazione sindacale. Mercoledì 25 ottobre, c’era l’inaugurazione della fine del restauro dell’Altare della Patria e la presentazione della mostra curata dal VIVE, cerimonia alla quale hanno preso parte i ministri Crosetto e Sangiuliano. Giovedì 26 ottobre è previsto un corteo degli agricoltori dalla Puglia. Tutti eventi che, per forza di cose, vanno ad incidere ulteriormente su una situazione di viabilità incredibile.

Operai al lavoro per i semafori

Arrivo a piazza Venezia mercoledì 25 ottobre intorno alle 9:30 con i mezzi pubblici, scendendo alla fermata dei bus su via del Teatro di Marcello. La situazione appare tranquilla ma cambia, anticipata da un concerto di clacson, appena arrivo nei pressi dell’Altare della Patria. Lì trovo due operai, tra piazza San Marco e piazza Venezia, intenti ad installare uno dei due nuovi semafori previsti per favorire i pedoni (l’altro è previsto tra piazza Venezia, via del Corso e via Cesare Battisti). Molti passanti si fermano a chiedere informazioni, compresa una signora che chiede se i semafori diventano anche rossi: “Lei che dice, signò?”, la risposta divertita di uno dei due addetti, costretti a lavorare cercando di non urtare i pedoni. Quel tratto, infatti, è molto transitato, visto che porta al capolinea degli autobus proprio su piazza San Marco.

Pedoni stipati

I pedoni, compreso il sottoscritto, sono costretti a camminare lungo percorsi predefiniti, alcuni delimitati da jersey. Questa soluzione, purtroppo, non è stata presa ovunque. Davanti alla scalinata che porta al Milite Ignoto, infatti, c’è un piccolo slargo dove i turisti si assiepano per scattare delle foto. In due occasioni ho rischiato di essere investito da veri e propri branchi di motorini, che utilizzano la piccola apertura per superare macchine ed autobus ferme in coda.

Folla ai semafori

All’incrocio tra piazza Venezia e via Cesare Battisti, davanti alla sede dell’Europa Experience David Sassoli, incontro centinaia di persone ferme in attesa di attraversare. Una scena che ricorda il famoso incrocio di Shibuya a Tokyo con la differenza che, rispetto a quanto fanno i giapponesi, quando è il momento di attraversare tutti si urtano cercando, in ogni modo, di raggiungere l’altro lato della strada.

Via del Plebiscito

Continuo il mio tour costeggiando i lavori da via del Plebiscito. Il cantiere, bisogna dire, è imponente. Tanti i mezzi all’opera tra ruspe, escavatori e altri macchinari pesanti. Tutti, da quanto si legge, a impatti ambientali praticamente zero. È stato allestito un percorso che permette di attraversare la zona dei lavori, ovviamente delimitata da transenne, che riporta verso piazza Venezia. Tutto intorno, poi, ci sono altri cantieri, come quello tra la piazza e via dei Fori imperiali, dove ci sarà uno degli ingressi del futuro Scalo della Metro C.

Vigili in strada

Il Campidoglio aveva annunciato la presenza di più uomini e donne della polizia locale nella zona per aiutare a decongestionare il traffico. In particolare, incontriamo due agenti all’altezza dei semafori installati poche ore prima. Si sentono alcuni motociclisti lamentarsi per il traffico: “Pensate che a noi faccia piacere?” risponde uno dei due agenti. “Non ci stiamo divertendo” fa eco un altro vigile. Ad un certo punto, un uomo in motorino urla: “è uno scandalo”. “Hai ragione” replica, ancora, un vigile.

Ambulanza bloccata

Neanche pochi istanti dopo aver assistito a questa scena, arriva un’ambulanza a sirene spiegate. Come mostra il video, il mezzo di soccorso rimane fermo per quasi un minuto, senza poter fare neanche un metro, stretto nella morsa di autobus, mezzi privati, taxi e furgoni di ogni dimensione. Il conducente dell’ambulanza si guarda intorno sconsolato, per poi ripartire a sirene spiegate, almeno fino al prossimo ingorgo.

Il viaggio di ritorno

Alle 11:50 è il momento di tornare in redazione. Mentre i ministri Crosetto e Sangiuliano, terminata la visita all’Altare della Patria, salgono sulle loro auto ai piedi della scalinata che porta al Milite Ignoto, mi reco su piazza San Marco dove è in partenza l’autobus 60, in direzione via Nomentana. Il mezzo parte alle 11:52 ma, dopo 10 minuti passati a circumnavigare il capolinea, mi accorgo che ci troviamo praticamente allo stesso punto rispetto al quale eravamo partiti. Ne occorrono altrettanti solo per superare piazza Venezia. Poi, il viaggio, diventa tranquilla, addirittura piacevole.

Traffico senza fine

In generale, la pizza è diventata un’enorme distesa di autobus incolonnati e di taxi che cercano, in ogni modo, di destreggiarsi. Anche per questo, la richiesta delle auto bianche di aprire la preferenziale di via dei Fori Imperiali non è così peregrina. Di macchine private non se ne vedono molte ma quelle poche che passano bastano per rendere la situazione ancora più caotica. Una situazione caotica con la quale bisognerà convivere ancora a lungo, almeno fino al 2033.


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