Attualità

Sei ore e mezza a settimana in auto. A Roma la mobilità è insostenibile

Il dato emerge dal sondaggio Ipsos-Legambiente dell'Osservatorio Stili Mobilità 2023

Ancora una volta Roma è maglia nera per la mobilità. Secondo un sondaggio Ipsos-Legambiente dell’Osservatorio Stili di Mobilità 2023 e in collaborazione con Unrae, sei romani su dieci continuano a spostarsi, per studio o lavoro, su un mezzo privato. In questa speciale classifica la Capitale inanella un primato negativo dietro l’altro, sintomo che la “rivoluzione” green è ancora molto lontano sia dal punto di vista delle infrastrutture che nella mentalità delle persone. E con il rinvio dell’attivazione della Ztl Fascia Verde questi dati, almeno nell’immediato futuro, non sembra possano cambiare in meglio.

Record negativi

In una città nella quale lo stesso Campidoglio, a causa dello smog fuori controllo, raccomanda ai romani di andare a piedi o utilizzare la bicicletta, a Roma si utilizza nel 38% dei casi l’automobile privata anche per percorrere appena due chilometri. Una percentuale che, sulla stessa distanza, crolla al 7% per gli utilizzatori di biciclette. Una percentuale che consegna a Roma il record negativo tra le principali città italiane.

Tutti sui mezzi privati

Secondo il sondaggio dell’Osservatorio, giunto alla sua terza edizione, a Roma gli intervistati si muovono in media, ogni settimana, per poco più di sei ore e mezza, sopra la media nazionale che non arriva a sei ore. A sorprendere, come anticipato, è il dato sugli spostamenti col mezzo privato, quindi auto o moto, preferito dal 65% degli intervistati. Un risultato in “lieve diminuzione rispetto all'anno precedente, compensata dall'altrettanto lieve aumento dell'uso medio dei mezzi pubblici e dell'auto elettrica, sia privata che a noleggio”. Il 21% del campione “si muove su mezzo pubblico o in sharing”.

Su mobilità sostenibile, quindi a piedi, in bici, con il trasporto pubblico locale o con mezzi condivisi, si muovono il 38% dei romani. Lo scarso utilizzo del tpl dipende dal fatto che i mezzi “non coprono lo spostamento da compiere”, sono “insufficienti” e gli orari sono “inaffidabili”. Nonostante la predisposizione all’utilizzo del mezzo privato, il 60% degli intervistati romani vorrebbero vietare progressivamente la circolazione dei mezzi inquinanti in città. “Il 29% dei romani dichiara di aver rinunciato a opportunità di lavoro per tempi di spostamento eccessivi, costi elevati e assenza di servizi, il 18% a opportunità di studio, il 19% a visite mediche e il 31% a uscite di piacere”.

Zone 30

Il 65% degli intervistati è favorevole a dare priorità a bici, pedoni e Tpl nella progettazione delle strade. Per quanto riguarda l'idea di estendere le "zone 30" nelle città, il sondaggio mostra una marcata divisione di opinioni: il 32% è favorevole, il 49% è contrario, e il 19% non ha una posizione definita, ma la maggioranza del campione, il 45%, ritiene che queste misure potrebbero contribuire a migliorare la sicurezza stradale in città. Del resto le strade di Roma sono divenute un cimitero a cielo aperto con dei numeri impressionanti: sono 166 le vittime dall’inizio dell’anno, l’ultima una bambina di 13 anni deceduta sulla via Laurentina.

“Nella Capitale il ricorso al mezzo privato continua ad essere la primissima opzione per la stragrande maggioranza delle persone e anche su spostamenti brevissimi - commenta Roberto Scacchi presidente di Legambiente Lazio - è una situazione complessiva sulla quale bisogna lavorare con forza, per eliminare dalle strade lo strapotere delle automobili private, aumentando le reti e la validità del tpl, e, insieme, la sicurezza delle persone e la qualità dell’aria che respiriamo; per farlo, Fascia Verde, Congestion Charge, nuovi tram, prolungamenti delle Metro , corsie ciclabili, zone 30, sono tra i cantieri della transizione ecologica nella mobilità che vanno realizzati velocemente”.


Si parla di