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L'autunno caldo della Roma Lido: Regione e Comune litigano, ma il conto salato è per i pendolari

I pendolari della linea che collega Ostia a Roma dopo un'estate critica si preparano ad un autunno anche peggiore. "Oggi Atac offre la metà del servizio che offriva a febbraio 2020"

Scompaiono le fermate, manca la manutenzione e persino gli orari delle navette sostitutive e nel frattempo i pendolari soffrono ogni tipo di disagio sulla mobilità. È l'odissea quotidiana raccontata da chi viaggia sulla Roma-Lido, linea protagonista di un nuovo pesante disservizio, dopo anni di rimpalli ping pong tra Regione, Municipio e Atac, l'ultimo solo pochi giorni fa

A poco servono le rimostranze dei comitati dei pendolari sullo stato della ferrovia, eppure ci sono, ignorate."Sui treni nuovi, di cui l’Assessore Alessandri si riempie la bocca da febbraio 2018 con la delibera della giunta Zingaretti, facciamo notare che siamo arrivati a settembre 2021 e ancora oggi non è stato firmato il contratto con la ditta che li dovrà progettare, collaudare e fornire. È stato individuato solo il nome", così Roberto Spigai, portavoce del Comitato dei pendolari.

Alla manutenzione ordinaria, di cui necessita la linea, si aggiungono ora notizie straordinarie per chi prende la linea verso Ostia. Dal 13 settembre, la Roma-Lido sarà senza tre fermate (Stella polare, Castel Fusano e Cristoforo Colombo), nel tratto compreso tra Colombo e Lido centro, che diverrà nuovo capolinea. È solo la goccia che fa traboccare il vaso.

"Siamo arrivati a questo punto perché la revisione generale dei vagoni non è stata fatta ogni 2-3 anni, quindi adesso avremo 12 mesi di passione, non due mesi come afferma l'Assessore Alessandri nelle sue veline", tuonano i pendolari, che non mancano di indirizzare le proprie lamentele anche al Comune. "L'Assessore ai Trasporti Pietro Calabrese dice che la revisione doveva essere pagata dalla Regione sì, ma per la manutenzione straordinaria la doveva prendere comunque in carico Atac”.

Da lunedì a venerdì arrivederci allora alle tre stazioni solo nei giorni feriali, i più intensi, per poi ristabilirle invece la mobilità standard domenica e nei festivi. Ma i problemi, contrariamente alle dichiarazioni della Regione, potrebbero durare molto di più. "Ci aspettiamo che diventi la prassi per almeno 6 mesi per ciascun treno in revisione", commenta il Comitato.

Un autunno di passioni e disagi

L'interruzione delle 3 fermate non è stata accolta positivamente e si aggiunge a una situazione difficile. "Tra luglio e agosto 2020 hanno circolato mediamente 4 treni, a volte anche 3", stando a chi prende la Roma-Lido quotidianamente. Se da un lato Atac ha già rassicurato i viaggiatori indicando la linea sostitutiva RL4, la soppressione delle fermate è l'ennesimo smacco a chi viaggia da e verso la costa, con grandi disagi soprattutto per disabili e anziani, che ora dovranno aggiungere un'altra trovata, augurandosi di prendere le navette in tempo e non perderci di salute. 

"Speriamo almeno che vengano forniti autobus con le pedane, perché sono 8 mesi che la Roma-Lido e la metro B sono precluse alle persone con disabilità. Alla fermata Stella polare non si poteva scendere già a gennaio 2020", ricorda il comitato.

Il pronostico, sulla base delle attuali condizioni di viaggio, è lapidario. "Non c’è alcun miglioramento della frequenza, metteranno meno treni a frequenza peggiore. Fino al 5 luglio avevamo 6 treni che giravano, con 4 treni all’ora, cioé uno ogni 15 minuti. Dal 13 settembre si passerà invece da una frequenza di 15 minuti, già oltre l'orario da rispettare, a uno ogni 18 minuti. Possiamo ipotizzare che, forse, sarà messo un quinto treno per delle corse straordinarie da Acilia a Roma, ma navighiamo a vista”, queste le previsioni migliori.

Rimpallo continuo tra Atac, Regione e Municipio

Come siamo arrivati fin qui? A fine 2018, il Comitato riuscì a far approvare in Consiglio del X Municipio una risoluzione che poteva essere una svolta per la linea, che però non riscosse successo. "Individuammo le matrici di 5 treni CAF che giacevano guasti al deposito di Magliana, il Municipio votò all’unanimità una mozione con la quale si chiedeva che facesse sì che Atac, per un importo di 500mila euro, mettesse in funzione questi treni e li passasse in crisi", ripercorre il comitato dei pendolari.

Dopo 2 mesi la proposta andò in Consiglio regionale, in Commissione Trasporti. "Era presente anche l'Ass. comunale e la presidente del X Municipio, la Di Pillo, con cui si ribadì che almeno due di questi treni CAF fossero stornati ad Atac. Uno di questi treni, proveniente dalla metro A, riuscimmo a farlo riparare a novembre 2020 dalle officine di Magliana, ma alla fine Atac se l’è tenuto per le linee metro, che a breve entreranno in crisi come molti di voi sapranno".

Allo stato dell'arte: come si viaggia sulla Roma-Lido

Sono due le tipologie di vagone messe a disposizione per la Roma-Lido: i treni CAF (provenienti e utilizzati dalla metro A) e i MA200 (provenienti anch’essi dalla metro A). "Tra luglio e agosto la Roma-Lido poteva contare su 8 treni in dotazione, che giravano a giorni alterni, 4 CAF e 4 MA200. Due treni CAF giacciono invece su binari morti, uno a Porta San Paolo e l’altro a Lido-centro".

Per cui su 18 treni totali, come da stime dei comitati, 8 sono i treni che potrebbero circolare, 4 quelli utilizzati realmente, oltre a quelli che oggi sono in revisione (2) e quelli moribondi (2).

"Oggi Atac offre la metà del servizio che offriva a febbraio 2020", è il giudizio di chi quella linea la vive ogni giorno. Stando a questi dati, circoleranno sui binari meno della metà dei vagoni rispetto a quelli funzionanti. Il motivo? La manutenzione ordinaria, non pervenuta. Se 8 treni circolano, gli altri 10 treni che fine hanno fatto allora?

Come non si dovrebbe viaggiare

Le condizioni di viaggio, soprattutto considerato l'inizio delle scuole, sono infatti frutto dell'usura e della scarsa manutenzione. "I CAF sono usurati e l’Autorità di controllo ha ordinato il ritiro dei treni per usura dei carrelli. Per i treni della Metro A, B e Roma-Lido i CAF dovrebbero raggiungere una tolleranza massima di 1milione e 200mila km, dopodiché subentra la revisione generale per raggiunto limite del kilometraggio".

Di fatto, raramente succede. I problemi segnalati dai comitati per i treni CAF riguardano l'eccessivo utilizzo, mentre per i MA200 sono stati "frettolosamente ritirati dalla metro in periodo Giubileo e lasciati marcire al deposito Anagnina per problemi di tecnologia, check di controllo e chiusura porte. Sugli MA200 i capotreni di Atac oggi devono dare dei calci alle porte fino a che non si chiudono, serrandole, bloccandole e mettendoci dei catenacci per far sì che le porte non restino chiuse e il treno non riparta". Questa la condizione in cui viaggiano oggi i pendolari.

Cosa succederà dal 13 settembre

Come da comunicazione Atac, la linea express RL4 fermerà davanti a Castel Fusano, Stella polare per poi arrivare a Lido Centro. Non è chiara ancora però la frequenza delle navette, perché se si è provveduto subito a dire che i bus sostitutivi esistono, si brancola nel buio invece sul quando i pendolari potranno prenderli. "È stato detto che saranno ogni 5 minuti nelle ore di punta, non sappiamo cosa intendono per 'ore di punta' però. Più diminuisce la frequenza, più si riducono le corse? La verità è che la manutenzione ordinaria non la fanno e la paghiamo noi", lo sfogo degli utenti della linea.

Come da norme igenico-sanitarie, dall’inizio di luglio 2021 la Regione si è adeguata all’80% della capienza sui mezzi pubblici. Un treno della Roma-Lido oggi trasporta mediamente 1.200 persone secondo i comitati, ma con la pandemia le cose cambiano, i numeri scendono e gli animi non si placano. “La linea non ha portato fino a ora questioni di ordine pubblico, come fu a luglio e agosto 2015, solo perché con il Covid è crollato il numero di posti a sedere tra chi è contagiato, ha perso il posto di lavoro e via dicendo".

Su quello che potrà succedere, invece, si aspetta un autunno di passioni. 


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