Cronaca

25 marzo, è allerta tra i negozianti: serrande abbassate da Testaccio a piazza Venezia

Dal rischio scontri alla consapevolezza che "tanto non ci sarà nessuno in strada". Per il summit europeo di sabato, e cortei annessi, molti commercianti delle zone 'calde' optano per la chiusura

Chi ha deciso in autonomia, chi si è confrontato in chat, chi ha chiamato la polizia o gli uffici del Comune, chi ha seguito il consiglio spassionato degli agenti, fermati in strada per chiedere lumi: "Meglio chiudere". E alla fine così faranno sabato 25 marzo. Per il summit europeo a 60 anni dai Trattati di Roma, i negozianti del centro storico si dividono tra il timore di scontri e incidenti (se a ridosso dei cortei) e la consapevolezza che tanto "non ci saranno clienti". Se poi ci sommi che nelle strade dove sfileranno i manifestanti non si può parcheggiare già dalla mattina di venerdì 24, e "fino a cessate esigenze", chi partirebbe da lontano, a questo punto, resta a casa. 

"Lo dicevamo proprio adesso sulla chat di WhatsApp dei negozianti del quartiere, chiudiamo. Che poi tanto non possiamo nemmeno parcheggiare l'auto". La titolare dell'Ottica Belli di via Marmorata si unisce alla stragrande maggioranza dei commercianti di Testaccio. Il suo esercizio poi si trova proprio sul percorso del corteo Eurostop, quello organizzato da un ampio cartello di forze sociali e sindacali, con partenza alle 14 da piazza di Porta San Paolo. Idem per il vicino negozio di accessori e ricambi per moto. "Abbiamo provato a informarci chiamando il Comune - racconta Gabriella - ma non ci hanno saputo dire niente di preciso sul percorso. Non so neanche se passa da qui". Da via Marmorata sì, glielo confermiamo. "Allora per forza dobbiamo chiudere. Come facciamo?".

LE STRADE CHIUSE IL 24 E 25 MARZO

Troppo rischioso tenere aperto anche per chi si trova nelle vie interne. Gli attivisti dovrebbero passare da via Marmorata e via Luca della Robbia, ma eventuali deviazioni non sono escluse. Meglio evitare brutte sorprese. D'altronde i nastri gialli della Polizia locale, posizionati sull'intero quadrante, già suggeriscono prudenza con i divieti di sosta e le rimozioni dei cassonetti. "Siamo praticamente costretti, ce l'ha detto anche la polizia municipale, anche di togliere i tavoli fuori" spiega Mario Palombi dell'enoteca su piazza Testaccio. Stesso copione per il bar a fianco, per la macelleria all'angolo o per l'alimentari specializzato in pasta all'uovo. Orietta, la responsabile, non l'ha presa bene. "Certo che chiudiamo, per forza, il pomeriggio sicuramente, tanto la gente non gira perché ha paura. Certo potevano evitare i divieti di sosta anche venerdì. Qui tanti clienti vengono in macchina dall'Aventino, da San Saba, da Monteverde. Così sono due giorni di lavoro perso". 

Ma c'è anche chi tira dritto, come il proprietario della pasticceria Benedetto, su via Giovanna Branca. "Qui abbiamo le ordinazioni, non possiamo chiudere, e poi si esagera. Non entrano nel quartiere, ormai lo sappiamo da via Marmorata sono passate tante manifestazioni". O chi ancora quasi si fa beffa di tanto rumore "per qualche capo di Stato". "Cosa deve succedere? Certo niente sotto il Campidoglio". Mariano Trobbiani, titolare dei negozi di foto e souvenir e della gelateria in piazza dell'Ara Coeli, tiene aperto anche se non ci sono turisti. Qui siamo nel centro blindato, dove passeranno le berline d'ordinanza di ministri e presidenti. La cosiddetta 'zona blu', in omaggio al colore della UE. "Carabinieri e poliziotti dovranno pur mangiare o andare in bagno no? Sto qui da 40 anni, ho vissuto gli anni del nostro terrorismo. So cosa vogliono dire gli assalti ai negozi"

COSA SI FESTEGGIA IL 25 MARZO

Non è d'accordo Antonello, del Caffè Teatro su via del Teatro Marcello. Probabilmente chiuderà, ma avrebbe gradito qualche indicazione in più. "Nessuno ci ha avvisato e nessuno ci avviserà, per quello che contiamo... Comunque abbiamo letto sui giornali e non possiamo che chiudere. C'è un'allerta sicurezza. E poi turisti non passano". Seguirà anche Marco Bocchio del vicino laboratorio artigianale di oggetti d'archeologia. E non le manda a dire. "Con tutti i problemi del commercio che ci sono in questa città questo è il meno. Nessuno è venuto a dirci nulla, come quando hanno fatto i lavori qui davanti, qualcuno mi ha avvisato?". Ormai sono abituati nel centro storico. Cortei e manifestazioni sono frequenti e da sempre costringono il commercio a sacrifici in termini di introiti. "Il 25 marzo è solo uno dei tanti. Abbiamo visto chiunque passare da qui. Obama, Putin, altro che Europa". Poi un tocco d'ironia stempera i toni: "Da qui abbiamo assistito al matrimonio di Totti, tutto bloccato, altro che capi di Stato". 


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