Cronaca

Carcere di Velletri: agente penitenziario aggredito da un detenuto

L'assistente capo di 49 anni ricoverato in ospedale con 23 giorni di prognosi. Lo rende noto i sindacati dei 'Baschi Azzurri'

Aggressione il giorno di Pasqua nel carcere di Velletri dove un detenuto ha aggredito una guardia penitenziaria costringendola al ricovero in ospedale. Lo rende noto il l Segretario Generale Aggiunto della Fns Cisl Massimo Costantino. Sempre nel giorno di domenica un altro carcerato ha inoltre tentato il suicidio tunisino nel carcere di Rieti.

ASSISTENTE CAPO AGGREDITO - Secondo quanto riferito dal sindacato dei 'Baschi Azzurri' l'aggressine è stata perpetrata ad opera di un detenuto magrebino ai danni di un assistente capo di 49 anni. Le violenze nella sezione isolamento della casa circondariale dei Castelli Romani. In particolare l'agente penitenziario ha riportato trauma contusivo e distorsivo al V e VI raggio della mano sinistra con successivi 23 giorni di prognosi.

AUMENTO DEGLI AGENTI - In riferimento ai due episodi Massimo Costantino commenta: "Per la Fns Cisl Lazio, quindi, occorre intervenire, al fine di evitare episodi del genere, aggressioni al personale e tentativi di suicidio da parte dei detenuti, aumentando sia il numero degli agenti ma anche quello del personale medico ed infermieristico. Occorre, comunque, allo stesso tempo inasprire le pene detentive per detenuti resosi responsabili di aggressione a danno del personale di Polizia Penitenziaria".

SOVRAFFOLLAMENTO DELLE CARCERI - Per la Fns Cisl Lazio anche il dato in aumento dei detenuti nelle 14 carceri del Lazio "dimostra che qualcosa non funziona , basti pensare che la legge svuota carceri non ha dato i risultati sperati, eccetto i primi 7 mesi dove il sovraffollamento delle carceri lentamente diminuiva. Come si ricorderà sono state inserite importanti novità quali braccialetti elettronici, l'affido in prova, la detenzione domiciliare al fine di evitare la detenzione in carcere".

I DATI DEL DAP - I dati che fornisce il DAP (Dipartimento Amministrazione Penitenziaria) dimostrano come continuano ad aumentare i detenuti nelle carceri del Lazio, al 31 marzo 2015, si rappresenta che i reclusi presenti nei 14 istituti della Regione Lazio risultano essere 5.816 (702 in più rispetto ai 5.114 posti disponibili), rispetto al 31 dicembre 2014 si registra in tre mesi un più 216 detenuti considerato che i detenuti erano 5.600.

CONDIZIONE DETENTIVA - Per la Fns Cisl Lazio quello che preoccupa "è che se non viene ridotto il sovraffollamento nelle carceri difficilmente si potrà migliorare sia le condizione detentiva dei detenuti ma, anche, quella lavorativa del personale ed evitare eventi critici quali aggressione al personale e tentativi di suicidio dei detenuti stessi. La Fns Cisl Lazio non resterà ferma segnalando agli uffici competenti, come sempre ha fatto, i rischi che corre il personale che lavora in condizioni a dir poco sicuro".

IL SAPPE - Una notizia confermata anche dal sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria Sappe che in una nota stampa scrive: "Il detenuto nordafricano, che aveva creato problemi e tensione nella cella dove era ristretto, era stato assegnato in un’altra camera di sicurezza - spiega il segretario generale del SAPPE Donato Capece -. Ai richiami dell’Agente di Polizia Penitenziaria in servizio, mentre questi lo accompagnava nella nuova cella, ha reagito improvvisamente con violenza, aggrendendolo. Sono intervenuti altri poliziotti, ma il collega è rimasto ferito con una prognosi di 20 giorni. A lui va la nostra vicinaza e solidarietà".

SPRAY ANTIAGGRESSIONE - Da qui la richiesta del primo Sindacato della Polizia Penitenziaria al Ministro della Giustizia Orlando e ai vertici dell’Amministrazione centrale: "Sono anni che sollecitiamo di dotare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria di strumenti di tutela efficaci, come può essere lo spray anti aggressione recentemente assegnato – in fase sperimentale – a Polizia di Stato e Carabinieri. Mi auguro che il Ministro della Giustizia Andrea Orlando e il Capo DAP Santi Consolo valutino positivamente questa nostra proposta e, quindi, assumano i provvedimenti conseguenti".

CARCERE VELLETRI - Maurizio Somma, segretario regionale SAPPE per il Lazio, evidenzia che, nei dodici mesi del 2014, nel carcere di Velletri si sono contati “il tentato suicidio di un detenuto, sventato in tempo dalla Polizia Penitenziaria, 64 episodi di autolesionismo (ingestione di corpi estranei, chiodi, pile, lamette, pile, tagli diffusi sul corpo e provocati da lamette), 6 colluttazioni”.

TENSIONI E CRITICITA' - Donato Capece evidenzia infine come l’aggressione nel carcere di Velletri sia "sintomatico del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia sono costanti. E che a poco serve un calo parziale dei detenuti, da un anno all’altro, se non si promuovono riforme davvero strutturali nel sistema penitenziario e dell’esecuzione della pena nazionale, come ad esempio l’espulsione dei detenuti stranieri".


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