Cronaca

Accoltellato ai Fori Imperiali: l'aggressore voleva uccidere 25 pakistani per un visto negato

Le indagini dei carabinieri hanno portato a scoprire altri tre tentati omicidi sempre a danno di cittadini pakistani. La vendetta dopo un problema all'ambasciata del Pakistan

Il coltello trovato in possesso all'aggressore

Aveva già ferito quattro cittadini del Pakistan con l'intento di ucciderli. Una conta agghiacciante che secondo le intenzioni dell'aggressore doveva fermarsi solamente dopo "Aver ucciso 25 pakistani". A mettere fine alle gesta criminali di un possibile serial killer, i carabinieri della Compagnia Roma Centro che hanno arrestato con l'accusa di "quattro tentati omicidi" un giovane afghano di 25 anni.

SANGUE TRA LA FOLLA - Le gesta omicide del giovane sono balzate alle cronache nazionali lo scorso San Valentino quando, tra centinaia di turisti attoniti, ha tentato di uccidere con una coltellata alla gola un venditore ambulante del Pakistan, colpito alle spalle alle 13:30 di sabato in via dei Fori Imperiali, tra i festeggiamenti del carnevale e della festa degli innamorati. Delle scene di vero e proprio panico con la vittima lasciata in fin di vita in una pozza di sangue ed il suo aggressore a dileguarsi senza fretta tra le migliaia di turisti in visita nel Centro Storico della Città Eterna.

TENTATO OMICIDIO - Un accoltellamento efferato, dietro al quale si celava la volontà di uccidere il venditore ambulante preso di mira, colpito alla gola con una lama nascosta nel pugno ed in coma farmacologico nel reparto di terapia intensiva dell’ospedale San Giovanni, dove è tutt'ora in pericolo di vita. Sul posto subito dopo l'accoltellamento i carabinieri della stazione di piazza Venezia che, ascoltati alcuni testimoni, hanno cominciato a stringere da subito il cerchio attorno all'aggressore.

PRIMA TESTIMONIANZA - In particolare un connazionale del ferito ha fornito ai Militari dell'Arma le prime indicazioni sulla dinamica e sui connotati del fuggitivo, giovane, di carnagione scura e con un difetto all'occhio che lo rendeva leggermente guercio. Nel contempo sono state accertate altre tre aggressioni simili nel modus operandi, avvenute nel solo mese di febbraio, ai danni di altrettanti cittadini pakistani. Tra queste un altro accoltellamento, verificatosi il giorno prima (venerdì 13 febbraio), in piazza dell'Ara Coeli, e sempre a danno di un cittadino pakistano raggiunto al gluteo da un fendente sferratogli da un giovane corrispondente all'aggressore dei Fori Imperiali.

COMUNITA' PAKISTANA NEL MIRINO - Una volta tracciata la pista investigativa i carabinieri della compagnia Roma Centro, diretti dal maggiore Aniello Schettino, si sono recati in un Centro d'Accoglienza richiedenti asilo politico di via Tiburtina, dove è presente una cospicua comunità di cittadini del Pakistan. Proprio da qui i militari hanno scoperto i contorni sinistri dell'aggressione portando alla luce altre due aggressioni (quattro in totale), sempre a danno di cittadini pakistani e sempre con il presunto intento di uccidere.

FOTO SEGNALETICA - In particolare il venditore ambulante preso di mira il 13 febbraio, unica vittima dimessa dall'ospedale con le altre tre ancora in prognosi riservata in vari nosocomi della Capitale, una volta accompagnata in caserma insieme al testimone, ha riconosciuto tra le numerose foto in archivio, l’aggressore un 25enne cittadino afghano, con diversi precedenti di polizia e penali, senza fissa dimora, ritenuto responsabile di altre due aggressioni datate 1 e 9 febbraio.

LE PRIME DUE AGGRESSIONI - In particolare i due tentati omicidi si verificarono l'1 febbraio in via Astalli, poco distante da via delle Botteghe Oscure e poi nei pressi della fermata del bus di piazza Venezia. A tentarli, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, sempre lo stesso giovane e sempre a danno di cittadini pakistani. Delle aggressioni efferate con il 25enne che in tutti i casi ha raggiunto le vittime da dietro per poi colpirle alla gola con un pugno nel quale teneva un coltello.

TROVATO SULLA COLOMBO - Una situazione di potenziale pericolo con i carabinieri che, una volta accertata l'identità dell'uomo, hanno diramato la foto a tutte le compagnie e stazioni romane e nazionali cominciando delle vere e proprie 'battute di caccia' dell'aggressore, sia in abiti civili che in divisa. Una ricerca terminata dopo due giorni (lunedì 16 febbraio), quando una 'gazzella' in servizio di controllo del territorio ha individuato in viale Cristoforo Colombo un soggetto a piedi corrispondente alla foto segnaletica diramata dalla Centrale Operativa del Comando Provinciale di Roma.

COLTELLO IN TASCA - Dopo averlo fermato e perquisito, il giovane afghano nato nel 1991 è stato trovato in possesso di un coltello nella tasca dei pantaloni, ritenuta l'arma delle aggressioni. Portato al Comando Carabinieri di Piazza Venezia il 25enenne è stato sottoposto a fermo d’indiziato di delitto per i gravi indizi di colpevolezza in merito a quattro ipotesi di tentato omicidio e tradotto presso la Casa Circondariale Regina Coeli. Le indagini sono tuttora in corso per verificare se il fermato sia responsabile anche di altri reati contro la persona.

PROBLEMI ALL'AMBASCIATA - Una volta fermato il giovane, e rassicurata la comunità pakistana romana oramai in preda alla paura, i carabinieri diretti dal Maggiore Schettino sono riusciti a comprendere anche il movente dell'aggressore, datato 27 gennaio, quando l'allora 24enne venne arrestato, per aver minacciato con un coltello prima e colpito con un pugno poi, un funzionario dell'Ambasciata del Pakistan di via della Camiluccia.Fermato dalle forze dell'ordine il giovane venne condannato a nove mesi di pena sospesa,con obbligo di allontanamento dalla città di Roma.

VENDETTA CONTRO IL PAKISTAN - Proprio questo arresto è, secondo gli inquirenti, alla base della vendetta covata dal giovane che dopo di allora, ha cominciato a mettere in atto il suo piano di vendetta contro il Pakistan ed i pakistani dando vita alle quattro aggressioni dell'1, 9, 13 e 14 febbraio. Alla base dell'aggressione il diniego di accorciare i tempi per il rilascio del visto verso il Paese asiatico, necessario per poter arrivare in Afghanistan dove non esiste un volo diretto con l'Italia.

UCCIDERE 25 PAKISTANI - Un progetto pericoloso, messo in atto con freddezza e cognizione di causa. In particolare diversi testimoni, che vedevano il 25enne nelle mense della Caritas e nei luoghi di accoglienza per i senza fissa dimora, hanno riferito agli investigatori le intenzioni del giovane clochard, che aveva giurato loro di "doverne uccidere almeno 25".

AEROPORTO ISLAMABAD - Una indagine lampo che ha portato a scoprire altri particolari inquitetanti sul 25enne. In particolare un ritaglio di un articolo di un giornale pakistano, conservato nell'ambasciata di via della Camilluccia, dove il giovane veniva indicato come l'aggressore ad una addetta dell'aeroporto di Islamabad (capitale del Pakistan) avvenuta il 20 dicembre dello scorso anno. Le indagini sono tuttora in corso per verificare se il fermato sia responsabile anche di altri reati contro la persona.


Si parla di