Cronaca

Mafia Capitale, dagli albanesi ai napoletani: Ponte Milvio terra di conquista dei clan

Le indagini sul Mondo di Mezzo scoperchiano affari anche nei locali frequentati dai giovani della Roma Bene. A tessere le trame i 'napoletani', gli 'albanesi' ed i 'romani'

Massimo Carminati arrestato dai Ros

Una torta da spartirsi dividendosi le fette in maniera equa. Le trame criminali del Mondo di Mezzo emergono anche in relazione ai locali della Movida dei ragazzi della 'Roma Bene' che frequentano la zona di Ponte Milvio e di Roma Nord. A dividersi gli 'incassi' e gli affari derivanti da pub, locali notturni ed esercizi commerciali diverse 'batterie', in primis quella di Ponte Milvio, che faceva riferimento al boss Michele Senese, con i napoletani e gli albanesi a 'guardia' degli interessi di Michele 'O Pazz. Assieme a loro nella stessa piazzetta gli uomini di Carminati in una connivenza cordiale messa in piedi per gestire gli affari della zona senza pestarsi i piedi.

INDAGINI DEI ROS - Un sotto mondo criminale descritto nell'ordinanza Mondo di Mezzo che parla esplicitamente di controllo degli affari della zona con protagonisti gli 'albanesi, i 'napoletani' ed i 'romani', facenti riferimento a Massimo Carminati.

SPARTIZIONE DEL TERRITORIO - Le risultanze delle investigazioni, che hanno preso spunto da un tentato omicidio perpetrato nel novembre del 2012 nella zona di Formello, hanno permesso di tratteggiare alcuni punti fermi che indicano come nella zona di Ponte Milvio ci fossero delle comuni convinzioni tra 'batterie' riguardo gli equilibri e la spartizione territoriale della zona.

INDAGINI DEI ROS - Un quadro di spartizione degli affari che fuoriesce dall'ordinanza dei Ros nella quale si legge testualmente: "Tutti erano infatti concordi nell’affermare che su Ponte Milvio opera una batteria particolarmente agguerrita e pericolosa con a capo Fabrizio Piscitelli alias Diabolik e della quale facevano parte soggetti albanesi;.. che la predetta batteria era al servizio dei “napoletani” ormai insediatisi “a Roma nord”, tra cui i fratelli Esposito facenti capo a Michele Senese".

LOCALI DELLA ZONA - Sempre secondo l'informativa del Raggruppamento Operativo Speciale dei carabinieri si afferma: ".. che questo gruppo criminale aveva preso il controllo di diversi locali commerciali nella zona tra cui il pub COCO LOCO (loro abituale luogo di ritrovo: “non si muovono da la, tutto il giorno stanno la, è il loro punto di riferimento, è tutto la”);.. che dal loro controllo risultavano esclusi il “RE RE pub” di Serra Brando ed il “locale” di Andrea Carminati evidentemente riferibili ad un diverso circuito criminale alternativo a quello “dei napoletani”;

FIGURE DI SPICCO - Infine ".... che nella zona, oltre allo stesso Massimo Carminati, era presente un’altra figura di spessore, identificata in Giovanni De Carlo, capace di relazionarsi in maniera qualificata con “i napoletani”.

IL GUERCIO E O' PAZZ - Dunque uno scenario inquietante, le cui file erano rette in maniera indiretta da Michele Senese e Massimo Carminati, due boss importanti finiti in carcere lasciando un vuoto di potere che potrebbe portare a nuovi sviluppi d'interesse nella zona di Ponte Milvio.


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