Cronaca

Ponte Galeria: torna la protesta delle 'bocche cucite'

L'atto di dissenso attuato da due immigrati contro le condizioni di detenzione. I due, un algerino ed un tunisino, avrebbero problemi psichici

Torna la protesta delle 'bocche cucite' al Cie di Ponte Galeria di Roma. Due immigrati ospitati nel Centro di identificazione ed espulsione della Capitale si sono cuciti le labbra stamani per protestare contro le condizioni di detenzione. Lo ha reso noto l'ufficio del Garante per i detenuti del Lazio. I due, un algerino di 27 anni e un tunisino di 32, si trovano nella struttura da poche settimane e avrebbero problemi psichici, secondo quanto riferito.

BOCCHE CUCITE - L'algerino si trova al Cie dal 3 luglio, il tunisino dal 22 luglio, ha riferito il direttore del centro Floriana Lo Bianco, della Cooperativa Auxilium che lo gestisce. Il giovane tunisino era già stato detenuto a Ponte Galeria per circa un mese fino al 20 maggio scorso, aveva fatto uno sciopero della fame contro le condizioni e i tempi di permanenza nella struttura ed era poi stato rilasciato per mancata proroga del provvedimento. Entrambi hanno diversi precedenti penali e si trovano al Cie perchè destinatari di un decreto di espulsione.

PROROGA DI DETENZIONE - Lunedì 28 luglio l'immigrato algerino dovrà incontrare il giudice per la proroga dei 30 giorni di detenzione - ha riferito la direttrice - e intende presentarsi al magistrato con le labbra cucite. Per il suo compagno invece l'appuntamento per l'eventuale proroga è fissato a fine agosto. I due, che non soffrirebbero di patologie psichiche, manifestano tuttavia un disagio profondo. Al Cie di Ponte Galeria al momento ci sono 86 uomini e 38 donne immigrati.


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