Cronaca

Per Marco Doria incubo senza fine: esplode una bomba nel giardino della sua villa

Indagano i carabinieri. L'ex delegato all'ambiente in VI municipio: "Dalle minacce sono passati ai fatti ma non mi faccio intimidire"

Marco Doria

Lo hanno lanciato nel giardino della sua casa a Roma Nord dove è poi esploso. Dopo le minacce e le intimidazioni non c'è pace per Marco Doria, ex delegato all'ambiente ed ai rifiuti del VI municipio e presidente di Unisrita. Già sotto scorta è infatti finito ancora sotto attacco, questa volta concreto. Un ordigno rudimentale è infatti esploso dopo essere stato tirato nel giardino della sua abitazione. "Una forte deflagrazione - racconta Doria al nostro giornale -. Dopo tante minacce, sono passati dalle parole ai fatti". 

A spiegare cosa sia accaduto lo stesso Marco Doria: "Erano passate da poco le 19:00 di ieri (7 novembre ndr) e stavo rientrando a casa con la mia scorta. Quando sono arrivato davanti al cancello d'ingresso ho sentito una forte esplosione che mi fatto tremare dalla paura, soprattutto perché in casa c'era mia madre di 81 anni. Ho subito pensato che le avessero fatto qualcosa di brutto". 

Per fortuna "oltre alla paura avuta per l'esplosione a mia madre non è  successo niente". Poi la scoperta: "Hanno lanciato un barattolo di conserve di quelli di alluminio per i fagioli con dentro della polvere pirica che è esploso sul selciato dell'ingresso di casa mia". Un forte boato che ha allarmato gli abitanti del complesso residenziale di Roma Nord dove Marco Doria vive con la madre. "Penso che mi abbiano seguito ed una volta arrivato a casa abbiamo lanciato la bomba". 

Richiesto l'intervento al 112 in casa del presidente di Unisrita, sono quindi intervenuti i carabinieri della compagnia Roma Cassia che hanno accertato l'esplosione di un petardo artigianale confezionato in un barattolo d'alluminio. Sequestrato l'ordigno gli investigatori dell'arma stanno indagando per risalire agli autori dell'atto intimidatorio nei confronti di Marco Doria. 

Busta con proiettili da caccia in ufficio

Dunque ancora Marco Doria nel mirino. Era lo scorso 30 settembre quando le minacce arrivarono direttamente alla scrivania del suo ufficio a Prati. In quel caso venne recapitata una busta chiusa - priva di mittente ed affrancatura - intestata a Roma Capitale ed indirizzata all'ex delegato del presidente Nicola Franco. All'interno due proiettili da caccia calibro 12. 

Il servizio televisivo sulle discariche alle Torri

Proprio due giorni prima di ricevere le due cartucce nel suo ufficio, Marco Doria aveva registrato un servizio televisivo andato in onda sulla Rai dove il presidente di Unisrita denunciava una seria di discariche abusive da lui scoperte quando era delegato ai rifiuti nel VI municipio delle Torri. 

Il mistero delle tartarughe di Ponte di Nona

Sempre Marco Doria, in questo inizio di novembre, aveva denunciato il ritrovamento di una quarantina di gusci di tartaruga scoperti in una dimora di fortuna a Ponte di Nona: "Gli animali sono stati squartati e mangiati", le parole dell'ex delegato nello stesso municipio della periferia est di Roma. Ponte di Nona è infatti una delle tappe del ‘mondezza tour’ che Doria, dopo aver lasciato il municipio di Tor Bella Monaca, ha ideato per denunciare lo stato di degrado e di abbandono del territorio. 

Proiettile in municipio 

Minacce ed intimidazioni che Marco Doria subisce da tempo. Era lo scorso fine agosto quando un proiettile venne recapitato nel suo ufficio del municipio di viale Duilio Cambellotti. Prima di allora ignoti disegnarono una croce sul parabrezza della sua auto a cui bucarono gli pneumatici. 

La bara fuori al cancello di casa

Nel novembre 2021 un'altra inquietante intimidazione quando fuori dal cancello della sua casa venne trovata una bara con sopra scritto il suo nome. Ad accorgersi di quanto accaduto nella mattinata del 2 novembre fu personale della polizia di Stato, che segue Doria h24 da quando è sotto scorta. 

L'ordigno pronto ad esplodere in auto

Prima ancora - era il giugno del 2021 - un ordigno rudimentale pronto ad esplodere venne trovato nella sua auto lasciata in sosta a Prati, quando Doria era delegato comunale - nominato da Virginia Raggi - quale presidente del Tavolo per la riqualificazione di parchi e ville storiche di Roma. 

A metterlo in sicurezza l'ordigno in quel caso furono gli artificieri della questura di Roma dopo la segnalazione di un oggetto sospetto con un filo sporgente in una vettura che si trovava parcheggiata in via Tito Speri.

La morte del cane 

Prima ancora un proiettile calibro 38 con la punta intagliata a croce venne ritrovato ancora sulla sua vettura. Fino alla peggiore: un wurstel pieno di chiodi lanciato nel giardino del principe e ingoiato dal suo cane che, proprio per questo, è poi morto.

"Non mi faccio intimidire"

Presidente della Scuola Superiore Santa Rita, ultimo erede della dinastia principesca dei Doria, Marco Doria non si lascia però intimidire, anzi: "Non ho nessuna intenzione di fermarmi. Continuerò a denunciare come ho sempre fatto. Le minacce e le intimidazioni stanno ad indicare che sono sulla strada giusta. Non ho paura". 
 


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