Cronaca

Monti dell'Ortaccio, i residenti: "Abbiamo paura dei tumori"

Davanti al Ministero dell'Ambiente, la paura dei tumori, le proteste future, le soluzioni e la solidarietà tra cittadini: le impressioni raccolte stamane alla Conferenza dei Servizi

Un parere negativo: era quello che chiedevano oggi i Comitati dei cittadini di valle Galeria, riuniti in protesta davanti al Ministero dell'Ambiente per la Conferenza dei Servizi. Si decideva sulla possibilità di aprire una discarica a Monti dell'Ortaccio, a pochi chilometri da quella di Malagrotta. E il parere negativo è arrivato.

ARIA E TUMORI - Mario, un anziano del comitato dei cittadini di Malagrotta, è una delle tante persone che sono qui a manifestare il loro dissenso ad un'eventuale discarica a Monti dell'Ortaccio: "Dalle nostre parti già non si respira, ora vogliono aprire un'altra discarica, oltre ai tanti palazzi che stanno costruendo". Ma non è solo l'aria inquinata a far paura, ma anche i prodotti del luogo.

Francesca, cittadina di Valle Galeria, anche lei è qui a dire no alla discarica che ci parla della sua famiglia: "Mia madre ha avuto un tumore, e anche mia nonna, che è morta per questo". E parla di un tasso di mortalità per tumori del 28%, percentuale che ricorre anche nelle parole di Alessandro Costantino Pacilli, del Comitato "Valle Galeria si Rifiuta": "Abbiamo indagini come quella dell'Università Roma Tre o quelle condotte dall'ASL e dall'ufficio legale dell'avvocato Francesca Romana Fregale, che parlano, per Valle Galeria, di un tasso di mortalità da tumori del 28% superiore alle altre zone di Roma. Anche Alemanno, nell'incontro che ha avuto con noi, ha sottolineato le criticità del progetto: che sia arrivato alla conferenza dei Servizi è già una cosa assurda".

DIMISSIONI E NUOVO SIT-IN - Sempre Pacilli parla del prossimo passo. Il 12 Ottobre, davanti a Montecitorio, ci sarà un sit-in congiunto con i gruppi dell'Ilva di Taranto per chiedere le dimissioni del ministro dell'ambiente Clini, assieme al prefetto Sottile il nome che viene criticato più spesso dai manifestanti. Giorgio, del comitato dei cittadini di Pisana-Estensi, si domanda: "Come fa Clini a dire che i rifiuti prodotti dall'impanto sono sicuri? Allora perché non spostano il sito da un'altra parte?".

LA POLITICA, LE SOLUZIONI E LA SOLIDARIETÀ - Per Lucia Cuffaro, dell'associazione "Massimina.it", la soluzione c'è e si chiama raccolta differenziata porta a porta: "Noi vogliamo che la protesta sia il più possibile apartitica e che il problema dei rifiuti venga affrontato in maniera globale".
"La Massimina è stata una zona di sperimentazione per la raccolta differenziata: aprirvi una discarica suona davvero come una beffa. Le istituzioni non stanno facendo il loro dovere": a dirlo è Cristiana Avenali, presidente di Legambiente Lazio, qui presente a dare solidarietà ai cittadini di Malagrotta e Valle Galeria.
E per solidarietà è qui anche Federico, del Comitato di Monteverde-Quattroventi: "Anche la nostra era una zona di sperimentazione della differenziata porta a porta: c'è una delibera del 2009 del Comune di Roma ad affermarlo. Ma la sperimentazione non è mai stata finanziata".
 


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