Cronaca

A Roma si spara ancora: uomo gambizzato al Don Bosco

La vittima, 44 anni, è stata raggiunta da tre colpi di pistola alle gambe nella tarda serata di sabato in via Chiovenda. La sera prima altro agguato a 4 chilometri di distanza

A Roma si continua a sparare. All’indomani dal ferimento di Luciano Marsella, 50 anni, colpito al gluteo durante una lite in via Ostuni, al Quarticciolo, un altro agguato si è consumato in via Chiovenda, zona Don Bosco, nella serata di sabato. Un uomo di 44 anni è stato gambizzato, raggiunto da tre proiettili mentre stava camminando in strada.

Le segnalazioni al 112 sono arrivate poco prima delle 22 da parte di alcuni cittadini che hanno udito gli spari. Sul posto sono intervenute diverse volanti della polizia, che hanno trovato l’uomo riverso a terra in un lago di sangue. Subito soccorso, è stato portato al Policlinico Tor Vergata e sottoposto a un intervento chirurgico: non sarebbe in pericolo di vita, ma è tenuto sotto stretta osservazione.

In via Chiovenda, nel frattempo, sono arrivati gli investigatori della squadra mobile e la scientifica per i rilievi. I colpi esplosi, come detto, sono stati tre, tutti indirizzati alle gambe: l’obiettivo era gambizzare, pochi i dubbi in proposito, e le indagini si stanno concentrando sul passato della vittima e su eventuali legami con organizzazioni criminali. Soprattutto alla luce dei precedenti. 

I precedenti: l'agguato al Quarticciolo e gli omicidi del Quadraro

Da mesi, infatti, il quadrante est della Capitale è teatro di sanguinosi fatti di cronaca, e come detto soltanto la sera prima in via Ostuni, a pochi chilometri di distanza da via Chiovenda, Luciano Marsella, 50 anni, è stato ferito al gluteo da un colpo di pistola sparato durante quello che, per gli inquirenti, potrebbe essere stato un regolamento di conti per il controllo della piazza di spaccio.

Andando indietro nel tempo, era il 12 marzo quando Luigi Finizio, 51 anni, è stato ucciso a colpi di pistola mentre faceva rifornimento in una stazione di servizio al Quadraro, in via dei Ciceri, all'angolo con via degli Angeli. Già noto alle forze dell'ordine per i suoi precedenti per droga, aveva una parentela significativa: suo cugino è Girolamo Finizio, compagno della sorella della moglie di Angelo Senese, boss che a sua volta è fratello di Michele, detto O' Pazzo

Due settimane dopo, in via dei Pisoni, è stato ucciso Andrea Fiore, 54anni, freddato nel suo appartamento al Quadraro. Gli agenti della squadra mobile hanno fermato per l’omicidio Daniele Vit, 43enne originario di Veroli, cui sono arrivati a causa di un maldestro errore di Viti: il suo portafoglio è stato trovato sull'uscio di casa di Fiore, a pochi passi dal corpo esanime della vittima.

Viti è stato bloccato mentre rientrava in un appartamento nella zona di Corviale assieme a una donna, ed è accusato di concorso in omicidio insieme con Danilo Rondoni: ha confessato il delitto, maturato all’interno di una faida che sembra ruotare intorno all’omicidio di Finizio e che ha ramificazioni, appunto, in quella ancora più ampia per il controllo della piazza di spaccio romana.


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