Cronaca

Ostia: rubano 300 chili di pigne nella Tenuta di Castelfusano

Sono sei le persone fermate dalla Forestale lidense. Dietro il fenomeno un vero e proprio mercato nero che aumenta in prossimità delle festività natalizie

Un vero e proprio 'business del pinolo'. Questo quanto registrato dal Comando Stazione Forestale di Ostia nell'ambito dell'attività di vigilanza e controllo del territorio mirata a prevenire i reati all'interno della Riserva Naturale del Litorale Romano. I forestali hanno fermato sei cittadini romeni, intenti ad asportare pigne dal bosco della Tenuta di Castelfusano.

300 CHILI DI PIGNE - Tutti deferiti all'Autorità Giudiziaria per furto aggravato di pigne da pinoli, gli uomini della Forestale è hanno sequestrato l'ingente quantitativo di frutti rinvenuti, circa 300 chili già sistemati all'interno di sacchi, unitamente a scale, aste uncinate, corda per arrampicata e varie paia di scarponi muniti di ramponi, attrezzatura, quest'ultima, utilizzata per l'asportazione delle pigne.

RAZZIA NEL BOSCO - Detta pratica fraudolenta è ben nota ai forestali di Ostia che, proprio in concomitanza del periodo natalizio, organizzano campagne mirate di controlli all'interno della Pineta volte a scoraggiare i malintenzionati e ad arginare la razzia cui il bosco viene esposto alla fine di ogni anno.

MERCATO NERO DEI PINOLI - Dietro il fenomeno si annida un vero e proprio mercato nero, essendo l'asportazione delle pigne dai Pini domestici della Pineta di Castelfusano attuata, ad opera di delinquenti occasionali e spesso dediti in via principale a tale attività illecita, con l'obiettivo di rivendere il raccolto a compiacenti Aziende che ne ricavano poi i pinoli per il mercato alimentare.

DETURPAMENTO DEL BOSCO - L'asportazione dei pinoli, oltre al reato di furto ai danni dello Stato costituisce deturpamento del bosco. Di sovente infatti vengono asportati anche i frutti non giunti a maturazione con l'effetto di ridurre la disseminazione naturale e, di conseguenza, arrecare ingenti danni all'ecosistema naturale.


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