Cronaca

Decapitata e rubata la testa della statua dell'Abate Luigi

I ladri hanno sganciato la testa attaccata al corpo con un perno di ferro per poi far perdere le loro tracce. La scultura a tuttotondo è una copia di epoca tardo romana

Abituata alle pasquinate ha beffato i ladri. Una delle cinque statue parlanti di Roma, quella dell'Abate Luigi, accanto a Sant'Andrea della Valle, è stata danneggiata da ignoti che le hanno staccato e rubato la testa ma proprio la testa è una copia della statua che invece è di epoca tardo romana. Per riuscire a 'decapitare' l'Abate Luigi i ladri hanno dovuto scavalcare una recinzione di oltre due metri. Infatti la statua era recintata perché erano in corso dei lavori di pulitura della facciata della basilica di Sant'Andrea della Valle e dell'annesso convento. Per arrampicarsi sulla scultura i ladri avrebbero utilizzato un vaso che è stato ritrovato ai piedi della statua. Poi hanno sganciato la testa che era fissata al corpo attraverso un perno di ferro. La statua è comunque stata danneggiata lievemente visto che alcune schegge di marmo sono state ritrovate per terra.

TELECAMERE PALLAZO VIDONI - Secondo quanto si apprende, le telecamere di Palazzo Vidoni dovrebbero aver ripreso l'accaduto. "Sono dei cretini oltre che ladri", ha commentato il sovrintendente capitolino Umberto Broccoli. "Girava tempo addietro un motto romano che diceva "L'Abate Luigi ha perso la testa - ha spiegato Broccoli - Infatti nel'800 fu trafugata la testa originale. Negli anni '70 la sovrintendenza capitolina ha fatto un calco di una copia conservata nel Museo di Roma in Trastevere. La testa non e' altro che una copia di una copia dell'originale. Quindi si può dire che oggi l'Abate Luigi ha riperso la testa".

STATUE PARLANTI - Al pari delle altre statue parlanti di Roma, il più celebre Pasquino ma anche Madama Lucrezia, Marforio, il Babuino e il Facchino, l'Abate Luigi ha dato voce a diverse satire violente e spesso irriverenti. Per secoli insomma furono la voce -anonima- del popolo contro il potere. "E' un atto gravissimo e indecente", spiega l'assessore alle Politiche culturali e Centro storico, Dino Gasperini. "La statua - prosegue - era recintata all'interno di un'area di cantiere non di Roma Capitale, per i lavori in corso del vicino convento dei padri Teatini. E' evidente che i vandali sono entrati scavalcando la recinzione del cantiere". "Stiamo facendo tutti gli approfondimenti necessari - aggiunge - a partire dalla verifica delle telecamere di Palazzo Vidoni. Ovviamente abbiamo già presentato denuncia alle autorità competenti. Riprodurremo immediatamente la copia della testa - conclude - Ancora più vergognoso il fatto che questa statua sia stata restaurata nel 2009". La statua è comunque stata danneggiata lievemente visto che alcune schegge di marmo sono state ritrovate per terra. "Non sappiamo quando è successo - ha aggiunto Broccoli - Noi abbiamo già denunciato l'accaduto ai carabinieri. Ora noi nel frattempo faremo un calco".


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