Cronaca

Hashish lanciato dal balcone o nascosto nel contatore dell'acqua: così pusher cercano di sfuggire l'arresto

Cinque i pusher arrestati in questa settimana dalla Polizia di Stato nel territorio della Questura di Roma

Sono cinque i pusher arrestati a Roma nell'ultima settimana dalla polizia di Stato, con quelcuno di loro che per evitare le manette ha usato tutte i possibili stratagemmi.

In una occasione un pusher ha gettato 5 panetti di hashish dal balcone. Il tentativo di salvarsi dall’arresto non è però riuscito a un 44enne romano. Gli agenti del commissariato Esposizione, dopo una serie di indagini, sono giunti alla porta di M.M. il quale, credendo di non essere visto, ha gettato dal balcone in giardino il grosso del 'fumo' che deteneva. Altro stupefacente dello stesso tipo è stato trovato nascosto in vari punti dell’abitazione.  

Nascondeva l’hashish in un contatore dell’acqua il pusher 22enne arrestato dagli agenti del commissariato Romanina in via di Torre Spaccata; i poliziotti, dopo aver osservato alcune cessioni, lo hanno bloccato e recuperato la droga.

Durante un servizio di Polizia Giudiziaria gli agenti del commissariato Trastevere hanno arrestato un romano di 33 anni, sorpreso a bordo della propria auto con alcuni grammi di cocaina; altra cocaina e dell’hashish sono stati trovati durante la perquisizione in casa. 

Gli investigatori del commissariato di Colleferro, da giorni erano sulle tracce di un pusher che, dopo essersi rifornito nella capitale, operava sul loro territorio. I poliziotti hanno fermato un 47enne residente nel frusinate, al casello autostradale di Monte Porzio Catone che trasportava alcuni grammi di cocaina.

In casa, oltre ad una piccola quantità delle stesso stupefacente, sono stati sequestrati un bilancino di precisone ed altro materiale per il confezionamento delle singole dosi.

Una pattuglie della Sezione Volanti, in servizio nella zona della Casilina, dopo un breve inseguimento ha fermato ed arresto un romano di 22 anni; con se aveva alcune dosi di cocaina ed a casa nascondeva alcune centinaia di euro ed il materiale per assemblare le singole dosi.


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