Cronaca

A24: aperte le nuove complanari, ma la periferia est esulta a metà

Venti i chilometri di strada in più. L'amministratore delegato di strada dei parchi parla di successo e obiettivo centrato. Nanni, presidente della commissione lavori pubblici, promette ulteriori battaglie per abolire il pedaggio per il versante prenestino

Da qualche giorno Roma ha 20 chilometri di strada in più. Si tratta delle quattro nuove corsie di autostrada sul tratto urbano dell'A24. I lavori sono terminati in anticipo. Infatti la consegna era prevista per il prossimo 26 maggio, ma in molte zone della periferia è già possibile utilizzare la nuova infrastruttura, costruita con due terzi di soldi pubblici. Esulta l'amministratore delegato di Strada dei Parchi che parla di obiettivo centrato riferondosi a quello di "migliorare la qualità del servizio. Anzitutto, riducendo il più possibile i disagi ai clienti-automobilisti che transitano sull'A24. Nell'arco di questi 35 mesi di lavori, in accordo con la societa' costruttrice Toto Costruzioni Generali, abbiamo cercato di attenuare al massimo le interferenze e i problemi che, inevitabilmente, si determinavano per la presenza di un grande cantiere su un'autostrada urbana com'e' il Tronchetto. E devo dare atto alla Toto di aver dimostrato grande professionalità".

L'apertura delle Complanari arriva in coincidenza della canonizzazione di Angelo Roncalli e Karol Wojtyla, per accogliere al meglio i pellegrini.

Non mancano però le polemiche. A partire da Settecamini, in direzione Lunghezza, infatti le complanari saranno a pagamento. Da tempo il consigliere capitolino Dario Nanni, Presidente della Commissione Lavori Pubblici, porta avanti la propria battaglia per abolire la gabella. Ecco perché oggi definisce sorprendenti le dichiazione dell'amminsitratore di strada dei Parchi.

"Da mesi mi sto battendo per fare chiarezza su  questa vicenda", spiega Nanni, "e francamente le affermazioni del rappresentante di Strada dei Parchi appaiono fuori luogo vista l'importante questione ancora aperta. Le complanari debbono essere un servizio pubblico, gratuito, per i cittadini del quadrante est, così come lo sono ad esempio, quelle realizzate a fianco della Roma - Fiumicino".

"Ricordo che dall'Ottobre 2013", continua il presidente della commissione lavori pubblici, "quando convocai la commissione che presiedo proprio per fare chiarezza, alla quale oltre alle parti interessate invitai anche i comitati e singoli cittadini, chiarezza non è stata fatta, nonostante le continue richieste e le innumerevoli sollecitazioni. Ad oggi, infatti, nessuno ha ufficialmente presentato la dovuta documentazione che sancisca il diritto a riscuotere il pedaggio. Inoltre faccio presente, che in questi mesi oltre ad aver sollevato ufficialmente quello che appare sempre più un mistero italiano, ho anche presentato e fatto approvare in Consiglio Comunale una mozione che chiede al Sindaco di pretendere la convocazione di un incontro tra le parti coinvolte così come previsto dall'accordo del 2007. Sempre su mia richiesta, l'Avvocatura del Comune ha dichiarato che nel caso questo incontro tra le parti per definire la gestione delle complanari non venisse convocato, il Comune di Roma si agirà per le vie legali".

"Tanto per fare chiarezza - continua Nanni - dalla documentazione che ho personalmente richiesto al Ministero delle Infrastrutture e alle Commissioni parlamentari competenti, e che abbiamo studiato attentamente con comitati, associazioni e professionisti, non c'è scritto quale sia il titolo tale sulla base del quale tale pedaggio possa essere richiesto da Strada dei Parchi. Insomma fino a quando non ci verrà presentata ufficialmente la certificazione sulla base della quale Strada dei Parchi può esigere tale obolo, continueremo la nostra battaglia ad ogni livello".

"Proprio in funzione di questo - conclude Nanni - la prossima settimana, insieme ai Comitati del quadrante Est di Roma, con i quali stiamo combattendo da mesi questa battaglia di trasparenza e giustizia sociale, organizzeremo una nuova conferenza stampa, nella quale oltre a rappresentare le nostre ragioni sulla base della documentazione di cui siamo in possesso e all'ipotesi di class action, chiederemo al Ministero delle Infrastrutture, Regione Lazio e Comune di Roma di agire per le vie legali affinchè si faccia chiarezza su questa vicenda".


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