Cronaca

Nella villa il kit dei rapinatori: armi, barbe finte e una 'marmotta' per far saltare i bancomat

Nel covo sono state trovati anche tre fucili e 5 pistole, tutte armi con matricola abrasa, una pistola giocattolo priva di tappo rosso

Cinque chili di droga, ma anche armi, travestimenti, esplosivi e un piccolo ariete artigianale, in gergo chiamato "marmotta", utile a scassinare e far esplodere gli sportelli bancomat. I Carabinieri della Sezione Operativa di Bracciano, che stavano indagando su un giro di stupefacenti, hanno rinvenuto un vero e proprio 'kit dei rapinatori' in una villa arrestando così due persone sarde di 20 e 28 anni, entrambi con numerosi precedenti alle spalle, con le accuse di "detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di armi, esplosivi e arnesi per lo scasso".

I militari, avuto sentore di una probabile base di spaccio in una villetta alle porte di Bracciano, hanno fatto scattare una perquisizione: all'interno hanno sorpreso due persone, un 20enne nato a Bracciano ma con origini sarde e un 28enne di Nuoro, entrambi con numerosi precedenti alle spalle, in possesso di un sacco ed alcuni secchi contenenti, complessivamente, 5 chili di marijuana.

Sul conto del 28enne, inoltre, è emerso un provvedimento di rintraccio poiché, detenuto nel carcere di Alghero dove stava scontando un cumulo pene di 19 anni per vari reati, tra cui tentato omicidio, rapina e detenzione di armi, ma il 23 marzo dello scorso anno, approfittando del regime di semilibertà per motivi lavorativi che gli era stato concesso, aveva fatto perdere le proprie tracce.

Nel corso delle perquisizioni scattate nel villino, i Carabinieri hanno scoperto ben altro: un covo dove nascondevano 3 fucili e 5 pistole, tutte armi con matricola abrasa, una pistola giocattolo priva di tappo rosso, centinaia di cartucce di vari calibri, 5 candelotti di esplosivo in gelatina per un peso complessivo di oltre 1 chilo, un giubbotto antiproiettile, barbe finte, passamontagna, piedi di porco e un piccolo ariete artigianale, in gergo chiamato "marmotta", utile a scassinare e far esplodere gli sportelli bancomat.

Considerata la pericolosa natura del materiale sequestrato, sono dovuti intervenire anche i Carabinieri Artificieri del Comando Provinciale di Roma che hanno messo in sicurezza gli esplosivi trasportandoli in luogo sicuro. Per i 2 arrestati si sono aperte le porte del carcere di Civitavecchia in attesa di processo.


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