Cronaca

La superlatitante nascosta a Dubai, era ricercata da 4 anni

Mara Calderaro è ritenuta dagli inquirenti promotrice di un'associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e reati fiscali

Il Veliero Lulworth sequestrato nel 2017 nell'ambito della Operazione Exodus

Si nascondeva negli Emirati Arabi. Ricercata da 4 anni. Mara Calderaro, già compagna del faccendiere romano Gabriele De Bono, è stata scovata ed arrestata dai finanzieri a Dubai. Cinquant'anni, originaria della Basilicata, la donna era inserita nell'elenco dei 100 latitanti pericolosi d'Italia. E' indiziata di reati associativi finalizzati al riciclaggio nonché a delitti tributari.

La latitante, estradata in Italia dopo la sua individuazione negli Emirati Arabi per effetto del monitoraggio operato dagli specialisti della guardia di finanza, è stata presa in consegna dalla polizia di frontiera di Fiumicino e dai finanzieri capitolini per la successiva traduzione presso la casa circondariale Rebibbia di Roma.

Il provvedimento - in esecuzione - era stato emesso a seguito delle indagini coordinate dalla procura della Repubblica di Roma, in ragione delle quali, nel 2017, il nucleo di polizia economico finanziaria aveva sottoposto a sequestro beni mobili e immobili, partecipazioni e numerose società, per un valore complessivo di oltre 40 milioni di euro nei confronti del noto faccendiere romano - e compagno della Calderara - Gabriele De Bono nell'ambito dell'operazione denominata Exodus. 

Nel dettaglio nel 2017 vennero sequestrati 18 immobili  (fra le quali tre lussuose ville all'Olgiata) a Roma, Bracciano, Formello, Monte Argentario, Olbia e Torgiano. 29 auto , fra le quali Rolls Royce, Jaguar, Bentley e Ferrari. Sette moto ed orologi di valore e gioielli. Fra i beni sequestrati anche quattro imbarcazioni, fra le quali il Lulworth, un veliero unico al mondo, realizzato nel 1920 e poi restaurato (si tratta del più grande cutter aurico mai costruito, di lunghezza pari a 46,50 metri, mono albero di 52 metri e superfice velica di ben 1450 mq, di valore superiore a 10 milioni di euro). 

Secondo quanto accertarono gli inquirenti Gabriele De Bono, con centro di interessi economici nel territorio italiano, era dedito al trasferimento fraudolento di valori anche mediante operazioni di riciclaggio internazionale. Successivamente, nel 2018 il tribunale di Roma aveva emesso una ordinanza di applicazione di misure cautelari personali nei confronti di cinque persone, tra le quali la latitante tratta poi in arresto, convivente del faccendiere, la quale da allora si era resa irreperibile.

Operazione Exodus: sequestrati beni per 40 milioni di euro ad imprenditore romano 

Secondo gli inquirenti De Bono, coadiuvato dall'allora compagna e avvalendosi di numerosi prestanome, “reclutati” da una commercialista (anche lei destinataria delle misure cautelari emesse nel 2018), ha gestito una pluralità di società, nazionali ed estere, utilizzate per l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per oltre 180 milioni  di euro – aventi ad oggetto fantomatiche consulenze e prestazioni di servizi – di cui hanno beneficiato imprenditori italiani, interessati ad abbattere in modo significativo il reddito imponibile e ottenere liquidità da impiegare al di fuori del circuito bancario, ovvero a costituire disponibilità di denaro occulte oltre confine. Imprenditori italiani ma anche stranieri (in prevalenza cinesi), che potevano, in tal modo, esportare capitali verso i Paesi di origine evitando il ricorso agli intermediari finanziari abilitati.

Trovata a Dubai, i finanzieri del comando provinciale di Roma,  con il supporto del comando generale - II reparto della guardia di finanza - del servizio per la cooperazione internazionale di polizia e dell’esperto per la sicurezza della direzione centrale della polizia criminale di stanza negli Emirati Arabi Uniti, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Mara Calderaro. 


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