Cronaca

Morto Luca Ronconi, Roma ricorda il grande regista

Il nome simbolo del teatro italiano si è spento nel pomeriggio di sabato. Messaggi commossi da parte del sindaco Marino e dell'assessore Marinelli. Al Teatro Argentina la serata dell'8 marzo è dedicata a lui

Nella Capitale è stato direttore artistico del Teatro di Roma negli anni ’90. Ma non solo per questo, dal sindaco Ignazio Marino all’assessore alla Cultura Giovanna Marinelli, passando per lo storico Teatro Argentina, è stato ricordato con messaggi commossi. Con la morte di Luca Ronconi il teatro italiano perde uno dei suoi registi più innovatori e poliedrici. A 82 anni, (era nato in Tunisia nel 1933) Ronconi ancora dirigeva con piglio rivoluzionario il Piccolo Teatro di Milano. 

IL SINDACO - "La scomparsa del maestro Luca Ronconi lascia un vuoto che non sarà possibile colmare, ma anche un segno profondo e indelebile nella storia del teatro e della cultura italiani. Da direttore del Teatro di Roma ci ha consegnato opere straordinarie, sono certo che la Capitale saprà custodire l'eredità di questo grande maestro e tenerla viva, perché anche le nuove generazioni possano farne tesoro” ha scritto in una nota, il sindaco di Roma Ignazio Marino.

L’ASSESSORE – Ha dichiarato invece in una nota l'Assessore alla Cultrua e al Turismo Giovanna Marinelli: "Sono profondamente colpita e commossa per la scomparsa di Luca Ronconi il più grande regista che il nostro Paese abbia avuto. Personalmente un grande amico con il quale ho avuto l'opportunità di crescere, confrontarmi, imparare lavorando spesso insieme. Mi reputo per questo molto fortunata. Il teatro perde oggi un faro ineguagliabile che ha segnato attori e spettatori, che ha abbagliato e riempito tutti. A tutti noi il difficile compito di tramandare e non disperdere quanto è riuscito a realizzare. Roma ha avuto la fortuna di averlo come Maestro al Teatro di Roma scrivendo una delle pagine più belle del nostro Stabile. A lui va il mio grazie sentito". 

IL TEATRO DI ROMA – La morte di Luca Ronconi è stata invece definita dal Teatro di Roma  “un colpo dolorosissimo”. E proprio l’istituzione teatrale romana “aveva già in programma di omaggiare il maestro il prossimo 8 marzo, giorno del suo 82esimo compleanno, alla presenza dello stesso Ronconi. La serata al Teatro Argentina è confermata con inizio alle ore 21” si legge nella nota che si promette di comunicare i dettagli nelle prossime ore. Prosegue il comunicato: "Oltre alla serata già programmata in suo onore, l'8 marzo prossimo, e alla intitolazione di una delle nostre sedi, il mio sogno e desiderio è quello dì omaggiarlo, rimontando la sua celebre messinscena e romanzo di Gadda, 'Quer pasticciaccio brutto di via Merulanà, uno degli episodi più affascinanti del suo riversamento a teatro di opere importanti della letteratura mondiale. Ciao, Luca. Ci lasci attoniti nella nostra incolmabile solitudine, ma la tua lezione ci spronerà ad essere guerrieri creativi del palcoscenico" dichiara il direttore Antonio Calbi.

LA VITA - Il suo esordio sulle scene, dopo il corso di recitazione dell'Accademia Nazionale d'Arte Drammatica di Roma nel 1953 era stato come attore in "Tre quarti di luna", di Luca Squarzina, diretto dallo stesso Squarzina e da Vittorio Gassman. In seguito recita con altri registi, come Orazio Costa, Giorgio De Lullo e Michelangelo Antonioni. Nel 1963 inizia a lavorare come regista, con la compagnia di Corrado Pani e Gianmaria Volontè e negli anni successivi diventa un esponente dell'avanguardia teatrale. Il successo e la fama arrivano nel 1969 con l'Orlando furioso di Ariosto, nella versione di Edoardo Sanguineti con scenografia di Uberto Bertacca. Gli anni 70 sono il suo periodo d'oro. Si ricordano spettacoli memorabili, tra cui "Orestea" di Eschilo, "Utopia" di Aristofane, "Baccanti" di Euripide, "La Torre" di von Hofmannsthal. Tra gli spettacoli degli anni Ottanta "Ignorabimus" di Holz e "Tre sorelle" di Checov. Negli anni successivi ha collaborato con varie istituzioni teatrali, tra cui la Biennale di Venezia e il Teatro Stabile di Torino. Negli anni 90 diventa direttore artistico del Teatro di Roma, dal 1999 passa al Piccolo Teatro dove debutta con due pieces: "La vita è sogno" di Pedro Calderon de la Barca e "Il sogno" di August Strindberg. Ronconi è stato anche il regista di molte opere liriche e ha partecipato piu' volte al Rossini Opera Festival di Pesaro.

L'ULTIMA OPERA - E' stato 'Lehman Trilogy' l'ultimo spettacolo firmato dal regista Luca Ronconi, in scena al Piccolo Teatro Grassi di Milano dal 29 gennaio scorso al prossimo 15 marzo. La saga della famiglia Lehman, dall'arrivo in America al crack finanziario del 2008, era stata sapientemente divisa in due parti autonome dal regista morto stasera: 'Tre Fratelli' e 'Padri e figli'. Ma a dispetto di una durata complessiva di quattro ore e mezza, 'Lehman Trilogy' non è un kolossal teatrale, come avevano voluto precisare lo stesso Ronconi e il direttore del Piccolo Sergio Escobar in sede di presentazione, il 27 gennaio scorso, due giorni prima del debutto. "Piuttosto - secondo la definizione di Ronconi - si tratta di una ballata epica" che parte dall'11 settembre 1844 con l'arrivo in Alabama dalla Baviera di Henry Lehman (Massimo De Francovich), seguito dai fratelli Emanuel (Fabrizio Gifuni, al debutto con Ronconi) e Mayer (Massimo Popolizio).


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