Cronaca

Meningite: stazionario il giovane ma è polemica sul vaccino

Le condizioni del giovane studente sono stazionarie, ma è ancora sotto sedazione farmacologica. Il tribunale dei malati chiede il vaccino gratuito dai 0 ai 12 anni per prevenire "morti inutili"

Rimane riservata la prognosi del ragazzo di 15 anni ricoverato al policlinico Gemelli per una meningite da meningococco nell'Unità Operativa di Terapia Intensiva Pediatrica dell'ospedale. Le sue condizioni sono stazionarie e dall'ospedale hanno fatto sapere che il giovane paziente, "sottoposto a sedazione farmacologica, necessita ancora di assistenza respiratoria meccanica con supporto delle funzioni vitali e monitoraggio multiparametrico". Walter Ricciardi, direttore dell'istituto di Igiene dell'università Cattolica di Roma dichiara che lo studente: “sta meglio, anche se rimane in terapia intensiva - e aggiunge - “Certo, era un evento evitabile - continua - Bastava vaccinarsi prima.

Sulla questione del vaccino per la meningite risponde l'assessorato alla regione Lazio: “L'allarme di Cittadinanzattiva circa il caso di meningite verificatosi al liceo Giulio Cesare è ingiustificato. Il ragazzo, infatti, appartiene ad una classe d'età che comunque non sarebbe stata interessata dalla vaccinazione".
 
 "Il Piano vaccini della Regione Lazio - spiega la nota - garantisce gratuità della vaccinazione per i gruppi ad alto rischio e la compartecipazione per gli altri gruppi. Un'offerta dettata dalla epidemiologia estremamente ridotta della malattia e dal particolare pattern regionale che vede, a differenza di altre regioni italiane, la concentrazione della patologia nella classe di età compresa tra 0 e 1 anno e la prevalenza delle meningiti da gruppo B, non prevenibile tramite vaccinazione. La copertura nella regione è da considerarsi buona: circa il 70% dei bambini sono stati vaccinati nel 2009". "Inoltre - prosegue la nota - il nuovo gruppo di lavoro insediato presso l'Assessorato alla Salute ha indicato l'opportunità di estendere l'offerta gratuita a tutti i bambini ad un anno di età, per cui sono già stati definiti i conteggi per la spesa aggiuntiva che la Regione dovrebbe affrontare. Si attende solo la definizione del nuovo piano vaccini nazionale, in quanto il gruppo di lavoro intende attenersi alle indicazioni del piano nazionale per evitare il problema di avere politiche vaccinali diverse nelle varie regioni. Il caso del ragazzo del Giulio Cesare - conclude la nota - non ha quindi nulla a che vedere con tale situazione, in quanto al di fuori della classe d'età per la quale viene prevista la vaccinazione". "Le strutture interessate, l'Ospedale Pertini e il Policlinico Gemelli - conclude la nota - hanno assicurato prontamente tutte le necessarie procedure diagnostiche. Inoltre, il servizio di Igiene Pubblica della Asl RmA ha concluso in tempi stretti l'indagine epidemiologica, sottoponendo a profilassi i contatti e disponendo una sorveglianza su tutto il personale scolastico e sugli studenti a minore rischio di contatto. Occorre riflettere sul fatto che la tempestività degli interventi, il corretto inquadramento diagnostico e terapeutico, sono oggi gli elementi più importanti nella lotta alle meningiti."

Il segretario regionale di Cittadinanzattiva- Tribunale dei diritti del malato (Tdm), Giuseppe Scaramuzza chiede a gran voce l'intervento della regione per il vaccino: "Intervenire al più presto perché la commissione regionale sui vaccini deliberi l'inserimento del vaccino antimeningococcico in forma attiva e gratuita al compimento del primo anno di vita e per gli adolescenti di 12 anni, per evitare altre morti inutili nella nostra regione". Secondo Scaramuzza "sono gravissime le responsabilità della Regione sul caso di meningite verificatosi al Liceo Giulio Cesare di Roma". "Nel mese di settembre - ha sottolineato Scaramuzza - dopo le morti nell'estate 2010 di due piccole bambine (tra queste la figlia del noto cantante Niccolò Fabi) abbiamo scritto una lettera alla Presidente Polverini sulla situazione anomala della nostra regione riguardo al 'vaccino antimeningococcico - C'". La Regione Lazio è una delle ultime riguardo l'offerta del vaccino antimeningococcico-C insieme con Campania e Abruzzo. Solo in queste tre regioni d'Italia il vaccino è offerto in copagamento (costo di gara Asl più prestazione). Ma senza nessuna sensibilizzazione nei confronti della popolazione. "In tutte le altre regioni - ha continuato Scaramuzza - il vaccino è offerto in forma attiva, cioè la asl chiama direttamente la famiglia per usufruire del vaccino, esso è gratuito per i bambini di un anno e per gli adolescenti di 12. Questo tipo di offerta garantisce la giusta attenzione dei genitori rispetto a una malattia fortemente invalidante e con un tasso di letalità molto alto, intorno al 15%. Naturalmente alla lettera di Cittadinanzattiva non è seguita nessuna risposta da parte della Regione".
 


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