Cronaca

Via del Governo Vecchio, occupazione simbolica per l'inizio della campagna 'DeLiberiamo Roma'

Il 25 aprile inizierà la raccolta firme di quattro delibere di iniziativa popolare. A sostenere la campagna un lungo elenco di associazioni e realtà cittadine

L'occupazione del palazzo (foto Facebook Marica Di Pierri)

Un'occupazione simbolica per lanciare quattro delibere di iniziativa popolare "per un altro modello di città" dal titolo 'DeLiberiamo Roma'. E' così che questa mattina circa duecento attivisti di oltre settanta organizzazioni sociali sono entrati nel palazzo nobiliare di via del Governo Vecchio 39, storica sede della Casa delle donne, occupata nel 1976 da collettivi femministi che rimasero nell'ex convento per una decina di anni e abbandonato da circa trenta. "Con questa iniziativa vogliamo mettere al centro della discussione l'importanza del riutilizzo a scopo sociale del patrimonio immobiliare abbandonato, in particolare se palazzi pubblici come questo che attualmente di proprietà della Regione Lazio" spiegano gli attivisti.  

A promuovere la campagna cittadina una rete di associazioni e comitati cittadini da A Sud al Coordinamento romano acqua pubblica, passando per la rete Patrimonio Comune, Comitato art. 33 Roma , Forum per una nuova finanza pubblica e sociale. Oggi alle ore 15 in Campidoglio verranno consegnate le quattro delibere di iniziativa popolare redatte attraverso un processo di partecipazione popolare.

Le quattro delibere che nelle prossime settimane saranno al centro della campagna per la raccolta firme non riguardano però solo il riutilizzo "a fini sociali" del patrimonio e "il blocco delle vendite immobiliari e delle speculazioni edilizie già programmate o in via di programmazione dall’amministrazione". Le altre tre proposte riguardano la  ripubblicizzazione di ACEA ATO 2 S.p.A., l'azienda che gestisce il servizio idrico nella Provincia di Roma "in difesa del referendum del 2011"; la modifica del Patto di Stabilità interno e "l’introduzione di altre misure di finanza pubblica e sociale che contristano gli effetti che la crisi economico-finanziaria  provocano nella popolazione"; infine il rispetto del diritto allo studio, il potenziamento delle risorse per le scuole pubbliche e la chiusura dei finanziamenti alle scuole private.

"Quattro proposte, nate dal basso, frutto dell'attivazione e della partecipazione dei cittadini, indicano una riposta collettiva alla crisi" spiegano in un comunicato. "La connessione tra queste delibere disegna un diverso modello di città, che ha come priorità la drammaticità delle condizioni sociali provocate dalla gestione iniqua della crisi, e apre a una prospettiva politica alternativa a quella della Giunta Marino, del Salva Roma, dell’austerità e della privatizzazione" si legge nella nota.  

L'inizio effettivo della raccolta firme avverrà nella data simbolica del 25 aprile, giorno  della liberazione d’Italia dal regime fascista, in mattinata durante il corteo dell’Anpi e in altre iniziative.

Ad appoggiare l'iniziativa anche il gruppo capitolino di Sel in Campidoglio: "Sosteniamo questa iniziativa che nasce dal basso. E’ importante valorizzare il protagonismo delle associazioni e dei movimenti soprattutto in un momento in cui la democrazia locale sta vivendo il tentativo di esautorazione da parte del Governo nazionale. L’attuale impianto del decreto Salva Roma rischia, infatti, di compromettere la sovranità della Capitale e dei suoi cittadini. Queste delibere rappresentano un contributo fondamentale e siamo pronti a sostenerle e a favorirne l’iter di approvazione in Assemblea capitolina“ dichiara in una nota Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio.


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