Cronaca

Omicidio Diabolik, tre anni fa il delitto: le indagini puntano al mandante

Piscitelli tre anni fa venne ucciso mentre era seduto su una panchina dove un uomo in tenuta da corsa arrivò alle sue spalle, sparandogli alla testa a distanza ravvicinata

Sette agosto 2019. Fabrizio Piscitelli, leader degli Irriducibili noto come 'Diabolik', viene ucciso con un colpo alla testa il 7 agosto del 2019 nel parco degli Acquedotti. Una morte che, tre anni dopo, ha lasciato ancora dei punti in sospeso. Tra tutti, il nome del mandante. Chi ha voluto la morte di 'Diablo'?

Una svolta nelle indagini è stata segnata lo scorso dicembre con l'arresto del presunto killer Raul Esteban Calderon. Indagini, che sotto il coordinamento dei magistrati della direzione distrettuale antimafia di Roma, sono state portate avanti a bocche cucite e che proseguono ancora per individuare chi quell'omicidio lo ha voluto.

Un delitto che, secondo investigatori e inquirenti, avrebbe dato il via a ''una lunga scia di fatti di sangue'' nella Capitale, come ha scritto il gip Francesca Ciranna nell'ordinanza di custodia cautelare in carcere eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Roma nei confronti di Giuseppe Molisso, accusato di essere il mandante dell'omicidio di Shehaj Selavdi, avvenuto il 20 settembre 2020 sulla spiaggia di Torvajanica. Una morte che secondo chi indaga vedrebbe una convergenza sul presunto killer di Diabolik.

Secondo la ricostruzione emersa fino ad ora, Piscitelli tre anni fa venne ucciso poco prima delle 19 mentre era seduto su una panchina del parco che spesso frequentava. A premere il grilletto un uomo in tenuta da corsa arriva alle sue spalle, impugnando una pistola calibro 7,65. Fatale un colpo alla testa a distanza ravvicinata. 'Diabolik' muore sul colpo mentre il killer fugge a piedi. Decisive, secondo la Squadra Mobile di Roma che ha indagato su quel delitto, sarebbero state le immagini di un video, di rilievo per arrivare a identificare il presunto killer. Dopo due anni e mezzo dopo arriva così l'arresto di Calderon, 52 anni.

A Calderon viene imputato anche un'altra morte, insieme a Enrico Bennato: l'omicidio di Shehaj Selavdi detto 'Simone'. In questo caso a condurre le indagini sono i carabinieri di Frascati e i risultati hanno portato a una ''convergenza'' con le indagini dell'omicidio di 'Diabolik': dalle intercettazioni emergerebbero "elementi importanti a far luce sugli esecutori materiali di entrambi gli omicidi ed al contesto in cui sono maturati'', cioè dinamiche dei contrasti per il controllo delle piazze di spaccio della Capitale.

Una indagine che disegnerebbe anche il quadro criminale in cui è maturato il delitto, con riferimenti alle indagini relative a 'Grande raccordo criminale' e ai rapporti con Michele Senese detto 'O Pazz'.

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A fornire una spiegazione agli inquirenti circa il motivo dell'uccisione di Piscitelli è stata anche l'ex compagna di Calderon: ''Mi ha detto quello che era successo e cioè di aver ucciso 'Diabolik', che 'Leo' (Leonardo Bennato) era il mandante, che il motivo era personale, nel senso che 'Leo' era considerato 'infame' da Diabolik e che stava spargendo o avrebbe potuto spargere questa voce. Raul mi ha detto che aveva avuto centomila euro in contanti da Leo e siccome era poco ma Leo non aveva altro contante, gli avrebbe dato 4mila euro al mese ed avrebbe continuato a lavorare con lui''.

Sulle misure cautelari nel frattempo si è espressa anche la Cassazione, che per l'omicidio di Piscitelli ha annullato con rinvio l'ordinanza del tribunale del riesame di Roma con cui era stato confermato il provvedimento di custodia cautelare emesso dal gip nei confronti di Calderon: la parola, secondo quanto si apprende da fonti investigative, quindi tornerà davanti al tribunale della libertà che dovrà svolgere nuovamente una valutazione alla luce dei punti che verranno evidenziati dalla Suprema Corte.

Nell'ordinanza di arresto di pochi giorni fa eseguita dai carabinieri del comando provinciale di Roma nei confronti di Molisso, ritenuto mandante dell'omicidio di Selavdi Shelaj, sarebbe emerso un altro aspetto. L'omicidio dell'albanese, ''va inquadrato nell'ambito di una lunga scia di fatti di sangue cominciata il 7 agosto 2019 con l'omicidio di Fabrizio Piscitelli, detto 'Diabolik'. A quello, il 14 novembre 2019 segue il tentato omicidio di Leandro Bennato". A metterlo nero su bianco il gip di Roma Francesca Ciranna. Da quel giorno fino al 25 novembre, ''si registravano plurimi tentativi di attentare all'incolumità di Fabrizio Fabietti, braccio destro di Piscitelli e di alcuni componenti della banda di Diabolik, di origine albanese''.

Molisso è accusato di essere il mandante dell'omicidio che sarebbe stato commissionato, secondo l'accusa, proprio all'argentino Calderon ed Enrico Bennato. Poi c'è un altro capito della storia recente.

Nella faida romana per il controllo delle piazze di spaccio, dopo l'omicidio di Piscitelli, alla ribalta è salito il 'narcos' albanese Elvis Demce, legato in passato a 'Diabolik'. Un altro pezzo di un puzzle che ora aspetta solamente l'ultimo tassello prima di essere completato. 

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