Cronaca

Omicidio Pineta Sacchetti, da anni i residenti chiedono sicurezza del parco

Il presidente Mancinelli: "Mercoledì scorso abbiamo posto il problema al Prefetto Gabrielli". Attaccano i consiglieri di Noi Con Salvini: "Area in preda all'abbandono"

E' un'area da tempo segnalata come altamente insicura quella del Parco del Pineto dove si è consumato oggi il delitto di Mario Pegoretti. Si tratta di una zona nei fatti situata nel municipio XIV, ma prospiciente l'abitato dell'Aurelio. L'area costeggia l'intera via di Pineta Sacchetti. Balza subito all'occhio l'assenza di qualsiasi recinzione. In qualsiasi punto si puo' entrare nel parco. Non un controllo, non un varco, non una telecamera.

"E' un ritrovo per sbandati di ogni tipo", ci racconta un residente. "Quando cala il buio nessuno si azzarda a camminare". L'area è frequentata da molti podisti e da molte famiglie. Nei pressi c'è anche la biblioteca Casa del Parco. Quando va via la luce però la zona si svuota e se ne impossessano sbandati, prostitute e delinquenti. Tanti, secondo i racconti dei residenti, i trans che si vendono da queste parti.

Da tempo comitati di quartiere e associazioni premono per avere un presidio fisso e per recintare il parco. Il presidente del XIII municipio, Valentino Mancinelli, ha raccolto più volte le denunce e si è fatto portatore delle stesse con le istituzioni più in alto. "Giusto mercoledì", racconta il numero uno dell'Aurelio, "avevamo posto tale problema al Prefetto Gabrielli in visita al Municipio chiedendo una maggiore presenza delle forze dell'ordine".

Mancinelli spiega come "l'installazione in corso di un impianto di videosorveglianza e il lavoro svolto dalla rete costituita da tante associazioni di quartiere per il presidio e la pulizia del parco rischia di essere vano se non sostenuto da chi è deputato al controllo del territorio e al contrasto delle illegalità". Il tema questa settimana finirà sul tavolo del Prefetto. "Al primo incontro del comitato locale per l'ordine e la sicurezza tenuto istituito dal Prefetto e tenuto da un suo delegato e chiedero' che si tratti proprio questo tema che e' ormai una vera e propria emergenza".

Dalle opposizioni in municipio però partono le bordate alla gestione del Pd. Sono i  consiglieri municipali di Noi Con Salvini Raimondo Fabbri, Daniele Giannini e Maria Gemma Di Trocchio ad attaccare: "Il Pineto non può più essere una zona franca dove a regnare sia l'illegalità diffusa. Purtroppo a questi problemi non sanno rispondere né Alfano, che pensa bene di chiudere i commissariati di Roma, né tantomeno il PD che governa la Città ed il Municipio XIII. A quest'ultimo infatti chiediamo dove sono finiti i fondi stanziati dalla precedente amministrazione municipale di Centrodestra per un impianto di videosorveglianza all'interno del Pineto  che ad oggi, ancora non è stato realizzato? L'attuale  amministrazione di Centrosinistra è chiusa nel Palazzo e non si rende conto della realtà. I cittadini non si sentono più sicuri neanche nei parchi come il Pineto".


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