Cronaca

Petardi e bombe carta contro il prete antispaccio

Don Antonio Coluccia è stato accolto da una serie di "esplosioni", mentre parlava di legalità con alcuni residenti della zona

Don Coluccia - Foto Ansa

Stava parlando di legalità in strada, come spesso gli capita, quando gli hanno lanciato petardi e bombe carta. Don Antonio Coluccia, chiamato da molti il "prete anti spaccio" perché diventato famoso dopo i suoi blitz a San Basilio, è stato costretto a interrompere il suo discorso e a mettersi al riparo, aiutato dagli uomini della scorta che lo seguono.

Il fatto è accaduto sabato 5 marzo nel quartiere Laurentino 38, mentre era impegnato a parlare con alcuni residenti. Don Coluccia, proprio in quel quartiere, alcuni giorni prima aveva partecipato a una fiaccolata a sostegno del titolare di un bar aggredito.

Che l'aggressione sia riconducibile a questioni legate alla criminalità, saranno le indagini a dirlo. Di certo c'è quanto denunciato e sottolineato anche dall'associazione Noi: "A intimidire il prete, mentre interveniva in solidarietà ai cittadini della zona, sono state persone che non gradiscono i suoi messaggi per la legalità. Don Antonio è stato costretto a interrompere il suo discorso e a mettersi al riparo. Meno di una settimana fa, eravamo con lui in strada per la fiaccolata organizzata in risposta all'aggressione al barista del quartiere. Vogliamo stringerci a don Antonio ed esprimergli tutta la nostra amicizia e vicinanza".

L'assessora alle politiche sociali Barbara Funari si schiera al fianco di don Coluccia: "Esprimo tutta la mia solidarietà, vicinanza e stima a don Coluccia, impegnato da sempre in azioni per la legalità e a favore di tante persone che vivono in condizioni di disagio sociale, in contesti periferici.  Esprimo ferma condanna  per gli attacchi e le minacce inaccettabili che hanno colpito don Coluccia mentre, ancora una volta,  lottava con coraggio contro la corruzione". Dura presa di posizione anche dall'assessore alle politiche abitative Tobia Zevi: "Don Antonio è un baluardo della legalità nei quartieri più difficili della Capitale. Quando ci siamo incontrati in Assessorato, poche settimane fa, gli ho ribadito che Roma è dalla sua parte, contro lo spaccio di droga e per la legalità. Le intimidazioni e la violenza non ci spaventano, piuttosto ci confermano che la strada che stiamo percorrendo è quella giusta".


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