Cronaca

Philip Rogosky: l'esame del Dna per il riconoscimento ufficiale. I punti da chiarire

Il rinvenimento del cadavere all'interno del parco dell'Insugherata. Disposta l'autopsia

Philip Rogosky

Quasi due mesi, 55 giorni per la precisione. È il tempo passato dalla denuncia di scomparsa di Philip Rogosky al rinvenimento di un cadavere all'interno del parco dell'Insugherata. Un vero e proprio giallo, il corpo trovato nell'area verde di Roma Nord non è infatti stato ancora riconosciuto ufficialmente dai familiari. La polizia - intervenuta al parco la mattina di sabato 23 marzo dopo che un passante ha notato il corpo esanime di una persona - non ha ancora confermato l'identità dell'uomo. A dare notizia del suo ritrovamento è stata però la trasmissione Chi l'ha visto? che sulle sue pagine social scrive: "Ritrovato purtroppo senza vita Philip, l’uomo scomparso a Roma il 29 gennaio. È suo il corpo rinvenuto nella Riserva Naturale dell’Insugherata, in zona Cassia. Condoglianze ai familiari e alla moglie, che aveva lanciato per lui appelli agli spettatori di 'Chi l’ha visto? e ringrazia tutti". Il programma della Sciarelli tratterà il caso stasera in trasmissione per fugare ogni dubbio su quello, che prima dell'esito dell'esame del Dna, è ufficialmente ancora un cadavere non identificato, di fatto un cold case.

Ma andiamo per ordine. Dell'organizzatore cinematografico tedesco Philip Rogosky, 55 anni, si sono perse completamente le tracce sul finire dello scorso mese di gennaio. Uscito dalla sua abitazione in zona ponte Sant'Angelo, in Centro Storico, la mattina del 29 gennaio per una passeggiata  da quel momento è letteralmente sparito. Telefono cellulare, spento era uscito dal suo appartamento senza documenti. Mai rientrato, la moglie e i conoscenti hanno dapprima lanciato numerosi appelli sui social e tramite la trasmissione Chi l'ha visto? e l'associazione Penelope. 

Migliaia di cartelli con il volto di Philip Rogosky affissi in ogni angolo della città, in stazioni metro e fermate dei bus. Una ricerca a tutto campo in cerca di qualche informazioni nella speranza di poterlo riabbracciare sano e salvo. Diversi gli avvistamenti, rivelatisi ogni volta infondati. 

Sabato scorso il rinvenimento di un cadavere nel parco dell'Insugherata. Sul posto la polizia e gli investigatori della scientifica che hanno trovato  un corpo in avanzato stato di decomposizione. Senza documenti, con indosso un giaccone che corrisponderebbe a quello indossato dallo sceneggiatore al momento della sua scomparsa. Un decesso che, secondo i primi riscontri del medico legale, potrebbe risalire a diverse settimane prima del suo ritrovamento - compatibile ai giorni successivi alla scomparsa di Rogosky. Elementi che portano a ipotizzare che il corpo sia del 55enne, ma la polizia prima dell'esito degli esami del Dna - anche a distanza di cinque giorni - non conferma il riconoscimento.

Accanto al cadavere, vicino al volto una busta di plastica, che l'uomo potrebbe aver utilizzato per togliersi la vita soffocandosi. Un possibile suicidio, secondo quanto ipotizzano gli inquirenti. Disposta l'autopsia la salma dell'uomo è stata portata al policlinico Gemelli dove verrà anche fatto l'esame del Dna.    
 


Si parla di