Cronaca

Presidio alla Regione e sciopero della fame per i licenziati di e-commerce Coop: "Qui a oltranza"

I 17 lavoratori che svolgevano il servizio on-line di spesa a domicilio hanno parcheggiato un camper sotto alle finestre dell'ente locale: "Chiediamo di riaprire il tavolo"

Presidio a oltranza sotto alla Regione Lazio e sciopero della fame per i 17 lavoratori della E-commerce Coop, dipendenti della Futura servizi, che svolgevano il servizio di spesa a domicilio licenziati lo scorso 19 aprile. All'ente locale chiedono di aprire un tavolo con la Regione per affrontare con l'azienda la loro situazione. I lavoratori presenti hanno parcheggiato un camper proprio sotto al palazzo regionale sulla via Colombo da cui sventolano le bandiere dell'Unione sindacale di base.

“I lavoratori ribadiscono non ci stanno ad esser 'rottamati' dopo 12 anni di impegno per “La spesa che non pesa”, il servizio on-line di recapito a domicilio della spesa per i soci Coop della capitale” spiega Francesco Iacovone dell'Unione sindacale di base Lavoro Privato. “Unicoop Tirreno, dopo aver siglato un accordo con Cgil Cisl Uil in cui questi avevano accettato la fine dell'appalto dal 30 giugno prossimo, ha respinto la proposta avanzata dall’USB di riassorbire gli addetti dell’e-commerce in una vera cooperativa, associata a Legacoop, garantendo così l’occupazione di tutti lavoratori”. I lavoratori infatti dopo lo sciopero del 16 aprile avevano occupato la sede di Legacoop proponendo di "associare i lavoratori alla rete delle coop e permettergli di continuare a lavorare"

Dall'Usb fanno sapere che per domani è in programma un incontro tra alcuni rappresentanti dell'assessore regionale al Lavoro Lucia Valente e quello dell'Associazione di categoria Legacoop Mauro Lusetti. “Questi lavoratori non possono essere 'utilizzati' per 12 anni e poi 'buttati' in questo modo. La Regione deve garantire che sul proprio territorio non accadano queste cose. Tra loro ci sono anche coppie sposate che perderanno il lavoro in un colpo solo. Questa situazione non è accettabile”. Non è la prima volta che i lavoratori si rivolgono alla Regione: come spiega l'Usb il vicepresidente Massimiliano Smerigilio aveva incontrato il sindacato di base a maggio. “Nonostante l'impegno concreto della Regione, ancora non si sono create le condizioni per una riapertura della vertenza” commenta.  


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