Cronaca

Sanità, dopo Scuola Viva anche il CEM è a rischio chiusura

Annullato l'accordo tra Regione Lazio, Asl Roma D e Croce Rossa Italiana. Stamani, 29 gennaio, l'occupazione dei locali del Centro di Educazione Motoria ad opera dei lavoratori

Dopo Scuola Viva anche il Centro di Educazione Motoria di via Bernardino Ramazzini rischia la chiusura a causa dell'annullamento degli accordi da parte del Tavolo tecnico tra Regione Lazio, Asl Roma D e Croce Rossa Italiana. A denunciare la triste vicenda è il consigliere regionale del Lazio e membro della commissione Salute, Fabrizio Santori, in occasione dell'ennesima occupazione dei locali del Cem avvenuta nella mattinata del 29 gennaio ad opera dei lavoratori della struttura che hanno comunque garantito l'assistenza ai ragazzi ospitati.

Lo scorso 28 gennaio la comunicazione della dirigenza CRI alle organizzazioni sindacali secondo cui dall'1 febbraio non ci sarebbe stato più personale poiché "il Cem è un problema della Regione" per cui "i contratti del personale precario saranno interrotti e il personale di ruolo sarà collocato in altri servizi CRI". Dalle rappresentanze sindacali la risposta è stata univoca "dopo decenni di precariato, sentenze di stabilizzazione non eseguite e rimpalli di responsabilità, nelle istituzioni ancora una volta i lavoratori si mobilitano in difesa del posto di lavoro e del sevizio".

"La Regione Lazio ha manifestato per l'ennesima volta la sua incompetenza e stavolta a certificarlo è il verbale del Tavolo tecnico per la verifica degli adempimenti regionali con il Comitato permanente per la verifica dei livelli essenziali di assistenza" spiega il consigliere Fabrizio Santori.

"Dopo il disastro di Scuola Viva ora tocca a un altro centro di eccellenza del quadrante sud-ovest della Capitale subire sulla propria pelle l'incapacità della Regione Lazio. A rischio non ci sono solo i posti di decine di lavoratori fino ad oggi in forza alla Croce Rossa Italiana, ma anche la continuità terapeutica dell'ambulatorio di neuro-psichiatria infantile e quindi l'interruzione di un servizio pubblico con danni terapeutici inestimabili per i piccoli pazienti fino ad oggi assistiti. E' questa, ad oggi, la triste realtà scaturita da un accordo tra Regione Lazio, di concerto con la Asl Roma D, e CRI, che il Tavolo Permanente ha dichiarato non validabile e da annullare. Zingaretti continua ad annunciare cambiamenti ma purtroppo sono solo in negativo".


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