Cronaca

Ilaria Salis, svastiche e croci celtiche vicino all'ambasciata ungherese: "Muori"

Le frasi ingiuriose cancellate dall'ufficio decoro urbano in via Malpighi. Ilaria Cucchi: "Monta clima d'odio"

Una delle scritte comparse vicino all'ambasciata d'Ungheria a Roma

Svastiche, rune e croci celtiche. Firma fascista a Roma a due passi dall'ambasciata d'Ungheria. Nel mirino Ilaria Salis, la donna di Monza detenuta nel Paese magiaro con l’accusa di lesioni aggravate nei confronti di alcuni manifestanti di estrema destra. La segnalazione alla polizia mercoledì sera sui muri di via Giovanni Malpighi e via dei Villini, dove si trova la sede diplomatica ungherese.

Un'azione rivendicata dagli estermisti di destra: "Ilaria muori", "Il fascismo non si processa", "Camerati liberi" e "Fuck Salis" le scritte lasciate sulle mura delle due strade con della vernice spray nera. Oltre che contro la 39enne lombarda, i vandali hanno modificato alcune frasi impresse prima di ieri sera dai compagni e le compagne cambiando - per esempio - la scritta "Kill all fascist", in "Kill all antifascist". 

Segnalate le scritte alla polizia sul posto sono intervenute le volanti del commissariato Porta Pia e gli investigatori della scientifica. Eseguiti i primi rilievi giovedì mattina al Nomentano è intervenuto il personale del Decoro Urbano del comune di Roma che ha provveduto a cancellare le frasi ingiuriose contro la Salis. 

Monta clima d'odio

Frasi contro la 39enne di Monza che hanno trovato la ferma condanna della politica: "Una cosa gravissima che dimostra che sulla vicenda di Ilaria Salis sta montando un clima d’odio - dichiara in una nota stampa la senatrice dell'Alleanza Verdi e Sinistra Ilaria Cucchi -. Le scritte contro le Salis sono aberranti e mi auguro che al più presto vengano individuati i responsabili di questo ignobile gesto offendo per Roma e tutti i romani".

Roma città antifascista 

Dura la condanna anche dei consiglieri dell’Alleanza capitolina Verdi-Sinistra Ferdinando Bonessio, Michela Cicculli, Alessandro Luparelli: "In attesa che il Governo riesca a riportare in Italia la nostra concittadina detenuta da un anno in condizioni disumane in Ungheria, vogliamo esprimere tutta la nostra vicinanza e solidarietà a Ilaria Salis contro la quale sono apparse delle scritte gravi e offensive su un muro vicino alla sede dell’ambasciata ungherese a Roma. Si tratta di un fatto gravissimo che condanniamo con assoluta fermezza convinti che questo generale clima di odio che sta interessando il nostro Paese non solo non porta nulla di buono ma anzi genera un’escalation di violenza che ci preoccupa notevolmente. Roma è una città antifascista che rifiuta ogni rigurgito appartenente a un passato che non deve mai più ripetersi. Per questo continueremo a batterci per il ritorno in Italia di Ilaria e per la difesa della libertà, della democrazia e dei diritti umani e civili che in questo momento, in un Paese dell’Unione Europea, sono negati alla nostra concittadina militante antifascista".

Solidarietà a Ilaria 

"La vicenda di Ilaria Salis interroga tutti noi. Qualcuno risponde con parole di odio, come gli autori delle scritte apparse vicino all'ambasciata ungherese, che suscitano solo sdegno. A Roma non c'è spazio per svastiche e odio - dichiara il capogruppo capitolini di Demos e deputato Paolo Ciani -. Personalmente, credo che la strategia della violenza - anche verbale - non sia mai vincente ed esprimo massimo sostegno e piena solidarietà ad Ilaria". 

Chi è Ilaria Salis

Trentanove anni, di Monza, Ilaria Salis è stata arrestata nel febbraio 2023 in Ungheria con l'accusa di lesioni nei confronti di alcuni esponenti di estrema destra, durante una contro-manifestazione a Budapest, in occasione del raduno annuale del cosiddetto 'Giorno dell'onore', durante il quale si celebra un battaglione nazista che, nel 1944, tentava di impedire l'assedio della capitale magiara da parte dell'Armata Rossa. Il 29 gennaio il processo, con le immagini della Salis in catene, con le manette ai polsi e i piedi legati da ceppi di cuoio con lucchetti che hanno poi acceso il dibattito e l'opinione pubblica. Mercoledì sera la firma fascista a Roma, contro la donna detenuta in Ungheria. 


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