Cronaca

La Regione Lazio sfratta i bambini di Peter Pan Onlus e le loro famiglie

I bambini malati di tumore saranno costretti a lasciare libero l'edificio entro e non oltre domenica. Replica la Regione: "Strumentalizzazione politico elettorale"

Non basta la dura esperienza della malattia, la sofferenza per le cure e l'accettazione di una condizione davvero troppo ingiusta per essere solo dei bambini. Ai piccoli i Peter Pan Onlus, questa volta si chiede davvero troppo. L'associazione, da anni impegnata nell'accoglienza del bambino malato di cancro, si trova adesso a dover combattere un'altra battaglia, dai sapori forse ancora più incredibilmente amari. Sfrattati dalla regione, dovranno lasciare l'edificio che li ospita in zona Trastevere entro domenica 10 febbraio.

Nata da un gruppo di genitori e dal loro desiderio di offrire ad altre famiglie nelle stesse condizioni un aiuto concreto nel lungo e duro percorso della malattia, fin dai suoi primi anni di attività l'associazione si è impegnata a costruire sul territorio romano delle strutture di accoglienza che potessero essere funzionali soprattutto per quelle famiglie non residenti nella capitale costrette a farvi tappa fissa per curare i propri figli nelle strutture ospedaliere più indicate.

Verso la fine degli anni '90, viene presa così in locazione dall' IPAB IRAI (Istituti Riuniti per l'Assistenza all'Infanzia) una spaziosa palazzina situata alle pendici del Gianicolo a pochi passi dall'ospedale Bambin Gesù e per questo in una posizione decisamente comoda e strategica per i suoi inquilini. Prima dell'inaugurazione de "La Grande casa di Peter Pan", l'associazione ha provveduto all'intera ristrutturazione dello stabile (facendosi così carico di tutte le ingenti spese necessarie) e anche nel corso degli anni, quando l'ente pubblico ha cominciato ad aumentare in maniera sempre più esponenziale il costo di locazione, Peter Pan ha mantenuto sempre il suo impegno, assolve tutte le incombenze e non cadendo mai in mora.

La crisi però è incalzante e al momento del rinnovo del contratto, l'ente chiede un'offerta non inferiore ad almeno 20mila euro mensili e l'associazione, che vive solo delle generose donazioni dei suoi sostenitori, non riesce a stare al passo dell'impietoso mercato immobiliare. Trascorre così un anno di politica praticamente assente, al termine del quale l'amministrazione non ha alcuna scelta se non quella di applicare la norma ed emettere lo sfratto. Inoltre, facendo fede per i termini di legge la data dell'invio della raccomandata, l'edificio dovrà essere sgombrato il giorno 10 febbraio (per assurdo, una domenica).

Questa volta l'associazione, le famiglie e i volontari non ci stanno. "Peter Pan ha sempre pagato gli affitti all'ente regionale e non ha mai ricevuto alcun finanziamento da parte di enti pubblici" - spiega Gian Paolo Montini, Direttore Generale della Onlus. "L'ente in questione risulta oltrettutto attualmente inattivo e sembra non tenersi per niente conto del fatto che in tutti questi anni l'associazione abbia reso un servizio assolutamente gratuito, sia per le famiglie dei bambini coinvolti sia per la Regiona stessa". E alla nostra domanda provocatoria, in riferimento al fatto se abbia o meno qualche sospetto su un probabile riuso "commerciale" della struttura da parte della regione, sorprende la sconvolgente risposta:"Anche volendo, non sarebbe così immediato. Lo stabile è ufficialmente accatastato solo per finalità legate a servizi per l'infanzia, quindi anche una volta sgomberato non potrebbe essere riutilizzato per fini commerciali, o almeno non nell'immediato e di certo senza il dispendio di ulteriori investimenti".

Amare anche le reazioni dei numerosi volontari che da anni prestano il loro servizio all'interno della struttura e a sostegno dei piccoli ammalati. "La chiusura della casa priverà della nostra assistenza centinaia di bambini e delle loro famiglie", ci racconta rassegnata la Sig.ra Luisella. Domenica mattina, allo scadere dei termini per l'esecuzione dello sfratto, si faranno trovare in Casa, la loro Casa. Quella pensata e realizzata per restituire ai bambini oncoematologici quel clima di normalità negato dalla malattia, quella quotidianità fatta di gioco, studio, risate, allegria e un’atmosfera di serenità che contribuisce esattamente come le cure farmacologiche alla guarigione e al lo recupero psicofisico.

La Regione in una nota ha replicato alle dichiarazioni dell'associazione: "In merito alle notizie relative all'associazione Peter Pan - si legge - si precisa che non è stato intimato alcuno sfratto dall'amministrazione regionale, non essendo in alcun modo competente sui locali di proprietà dell'Ipab Irai che agisce in assoluta piena autonomia. E' fuorviante e falso, dunque, affermare che la Regione Lazio abbia avviato qualunque azione penalizzante nei confronti dell'associazione Peter Pan. La strumentalizzazione politica ed elettorale di queste ore è deprecabile e rischia solo di danneggiare la stessa associazione verso la quale la Regione ha sempre garantito il proprio sostegno".


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