Cronaca

Tangenti per assicurarsi l'appalto comunale, la fondazione: "Estranei alla vicenda"

Roma Capitale Investments Foundation, ha sospeso in via cautelativa l'esponente indagato, Fabio Ulissi. Il Campidoglio: "Piena collaborazione con gli inquirenti"

Il Campidoglio rischia di essere sfiorato da una nuova tegola giudiziaria. Fabio Ulissi, esponente dell'ufficio di presidenza di Roma Capitale Investments Foundation, il cui presidente onorario è Gianni Alemanno, è indagato per corruzione. Insieme a lui, a altre cinque persone.

Al centro dell'inchiesta condotta dai pm Mario Palazzi e Paolo Ielo una presunta tangente di 80 mila euro versata a Ulissi, che nel frattempo è stato sospeso dalla fondazione, da un manager della società di consulenza Accenture, Giuseppe Verardi, attraverso la società High Value, per accaparrarsi l'affidamento del servizio di manutenzione, supporto e sviluppo applicativo dei sistemi informativi dell'area del territorio del Comune di Roma. Gara poi effettivamente vinta dalla Accenture.

La tangente, secondo quanto si legge nel decreto di sequestro, serviva per fare in modo che “pubblici ufficiali incardinati presso il Comune di Roma compissero atti contrari ai doveri del loro ufficio nell'aggiudicazione” della gara.

I finanzieri del nucleo tributario hanno acquisito documenti in Campidoglio ed eseguito perquisizioni nei confronti degli indagati. Tutto è partito da un'indagine interna alla stessa Accenture dopo la scoperta di un giro di false fatture attraverso le quali era stata creata una provvista da 80 mila euro.

Con Ulissi e Verardi, indagati altri quattro funzionari della società di consulenza: Luca Ceriani, Francesco Gadaleta Roberto Sciortino e Massimo Alfonsi. Secondo la procura sarebbero loro i responsabili della predisposizione delle fatture per operazioni inesistenti del valore di 287 mila euro, emesse dalla società High Value.

Roma Capitale Investment Foundation, dal canto suo, si è dichiarata estranea alla vicenda e in via cautelativa ha deciso di sospendere Ulissi. ''Quanto contestato al Sig. Fabio Ulissi non ha alcun riferimento con le attività della Fondazione che, in base alla propria natura, ai propri scopi ed al proprio statuto, non ha alcun potere di interferire nei meccanismi di aggiudicazione di gare di appalto pubbliche”. La fondazione, che si dichiara a disposizione degli inquirenti per eventuali approfondimenti, “è stata costituita in epoca successiva alla gara ed ai fatti, per i quali risulta in corso l'indagine”.

Anche dal Campidoglio è stato diffuso un comunicato in merito alla vicenda. “L’amministrazione sta collaborando sotto ogni aspetto con gli inquirenti e si augura che venga fatta al più presto piena luce sulla vicenda. A quanto risulta dagli accertamenti effettuati dagli uffici capitolini la gara oggetto dell'indagine è stata assolutamente trasparente''.

A parlare anche l’amministratore delegato di Atac, Roberto Diacetti, “impropriamente accostato a vicende a me totalmente estranee, in virtù della carica che ricopro all'interno della Fondazione” si legge nel comunicato da lui diffuso. Queste le precisazioni di Diacetti: “Per prima cosa sono membro del cda della Fondazione, a titolo gratuito, in qualità di amministratore delegato di Atac, tanto è vero che sono stato nominato nel cda l'ottobre 2012 in sostituzione del precedente ad di Atac” attacca. Poi la seconda motivazione: “Non sono un dirigente di Roma Capitale Foundation e pertanto non svolgo funzioni operative”. E infine. “La Fondazione non ha nulla a che fare con la gestione di appalti pubblici, avendo come mission l'attrazione di investimenti nella città”.


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