Economia

Indign-Atac: mobilitazioni contro i tagli allo stipendio, ma l'azienda smentisce

L'Usb annuncia una serie di mobilitazioni contro "un atto senza precedenti della nuova dirigenza che va a incidere pesantemente sulla busta paga dei lavoratori"

Lavoratori Atac sul piede di guerra: la contestazione si basa sulla decisione della nuova dirigenza di disdire i contratti aziendali di secondo livello per operai e amministrativi e innalzare dal mese di dicembre l'orario di lavoro settimanale da 37 a 39 ore, a stipendio invariato.

Sono già iniziati i primi blocchi nel comparto della manutenzione e nel pomeriggio un centinaio di manifestanti, gli 'indign-Atac', hanno 'assediato' il Campidoglio, al grido: "Lo stipendio non si tocca" e "Siamo pronti a bloccare la citta". Così è arrivato il blocco del traffico di piazza Venezia da parte degli Indign.Atac che  hanno camminato più volte sulle strisce pedonali bloccando auto, scooter ed autobus e mandando in tilt il traffico intorno al Vittoriano.

Alla base della nuova politica aziendale ci sarebbero le ormai note ristrettezze economiche. Da un lato i 100 milioni annui che servono all'adeguamento delle buste paga che negli ultimi 5 anni sarebbero stati 'anticipati' dalla società di trasporti e non ancora restituiti dall'amministrazione comunale e regionale. Dall'altro, i fondi per il tpl che la Regione ogni anno dà a Roma Capitale e che nel 2012 potrebbero ridursi di circa 50 milioni. E in fine, 40 milioni in meno sui fondi che la Regione destina ad Atac per la gestione delle tre Ferrovie Concesse (Roma Lido, Roma Viterbo e Termini-Giardinetti).

Prospettive nere, insomma, che avrebbero spinto l'ad Carlo Tosti a due mosse: allertare l'amministrazione regionale sulla possibile riconsegna delle ferrovie concesse (previo scorporo del ramo d'azienda); annunciare a Metrebus la disdetta dal consorzio, che oggi riunisce Atac, Cotral e Ferrovie dello Stato, e che consente ai pendolari di viaggiare con un unico biglietto a bordo di tutti i mezzi del tpl. Per far fronte a quella che si prefigura come un' "emergenza" trasporti, si sono incontrati i due assessori ai Trasporti di Regione e Comune, Francesco Lollobrigida e Antonello Aurigemma che ha tenuto a sottolineare l'origine del problema: "i mancati trasferimenti da parte dello Stato". Sull'annunciata uscita di Atac da Metrebus, invece, è intervenuta direttamente la governatrice Renata Polverini: "Mi auguro che Atac e i suoi vertici non vogliano scaricare le loro difficoltà sui pendolari e tanto meno sulla Regione".

Intanto l'Usb annuncia una serie di proteste contro "un atto senza precedenti della nuova dirigenza che va a incidere pesantemente sulla busta paga dei lavoratori". Ma l'azienda, "smentisce che siano previste decurtazioni economiche per il personale operaio e, più in generale, per tutte le altre categorie di lavoratori. Fino ad oggi, l'unica misura concretamente attivata è stata la riduzione delle retribuzioni e dei benefit del personale dirigente".

Secondo il sindaco di Roma Gianni Alemanno le difficoltà vanno risolte "in concertazione con il mondo sindacale per prendere decisioni compatibili dal punto di vista economico". Ma dai sindacati almeno per ora non arriva alcuna rassicurazione. Dopo la protesta di lunedì che ha bloccato per ore via Prenestina, dalla Filt-Cgil avvertono: "Non si può garantire che non vi siano azioni di protesta spontanee da parte di singoli o gruppi di lavoratori esasperati". (Fonte Ansa)


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