Economia

Turismo: il G20 salva il Ponte di tutti i santi a Roma

Fatica a risalire il turismo internazionale, soprattutto per le limitazioni della campagna vaccinale. Roscioli: “Perdiamo 2 miliardi di viaggiatori da Cina, Russia e Sud-Est asiatico”

Turismo da incubo dopo Halloween. La città si appresta a ospitare un gran numero di visitatori per il summit del G20 ma l’affluenza turistica, superato il forum internazionale e l’indotto generato durante il weekend di Ognissanti, non migliora.

“Tutte le prenotazioni che abbiamo registrato sono dovute al G20, l’unico motivo per cui hotel e catene alberghiere sono in risalita è perché i Capi di Stato hanno staff e delegazioni al seguito che soggiornano con loro”, sostiene Giuseppe Roscioli, Presidente di Federalberghi Roma.

Superato il weekend però, dal 2 novembre crollano di nuovo soggiorno e vacanze a Roma. “Il turismo della Capitale si ferma a ottobre, per il ponte dell’8 dicembre abbiamo a oggi solo un 10% delle prenotazioni”.

Vaccini diversi penalizzano il turismo da Cina, Russia e Sud-Est asiatico

Sono 1250 gli hotel e strutture alberghiere che hanno riaperto a Roma dopo due anni di pandemia, affacciandosi a un mercato completamente diverso, con il 50% in meno del fatturato rispetto al 2019 e con afflussi turistici dimezzati. 400 invece gli alberghi che hanno chiuso i battenti per la crisi economica e per cui la stagione turistica si ferma a prima della pandemia.

“Chi dice che il turismo a Roma stia risalendo mente – afferma Roscioli – non si è ripreso e stiamo perdendo metà degli afflussi internazionali perché Ema non riconosce i vaccini di molti Paesi fondamentali per il turismo in Italia”, sostiene Roscioli.

Tra questi, Cina, Russia e Sud-Est asiatico che, per il presidente di Federalberghi, sottrarrebbero 2 miliardi di potenziali viaggiatori e consumatori per il Pil italiano. Il maggior numero di visitatori durante i mesi freddi proviene proprio da lì ma, a causa delle regole dell’Agenzia europea che esclude i farmaci di questi paesi dalla lista dei vaccini attendibili, i tanti turisti dell’Est non possono metter piede in Italia a Roma.

“Chiediamo al Governo e a Ema di riconoscere l’efficacia anche degli altri vaccini per Paesi strategici alla ripresa del comparto turistico, si parla di 150mila persone che non possono visitare l’Italia e la Capitale  – afferma Roscioli – Il nostro settore sta morendo: stiamo già assistendo ad avvoltoi e a fondi internazionali che pretendono di acquistare le nostre strutture alberghiere a prezzi ridicoli, a 50% del loro valore reale, svalutando così le nostre eccellenze italiane”.


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