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50 volte di Guglielmo Meltzeid

Dal 1 al 7 Dicembre Medina Roma ospita la personale del pittore italo-ungherese Guglielmo Meltzeid. L’artista festeggia i 50 anni di carriera con una mostra dal titolo 50 volte.

Chissà se per ogni tela avrà usato 50 sfumature, chissà se per ogni soggetto avrà usato 50 pensieri, è certo però, che la sua arte ha avuto inizio 50 anni fa. 50 anni di splendida carriera. Guglielmo Meltzeid nasce nel 1941 da padre Ungherese, nel 1969 inizia la sua ascesa artistica collezionando premi ed esponendo con successo in tutto il mondo. Con grande consenso del pubblico e della critica espone a Tokio, Dallas, Parigi, New York, Seattle, Svizzera, Italia, San Pietroburgo, Mosca, Johannesburg, Vancouver e Londra. Ospite d’onore alla University Hofstra di New York e alla Nassau Country University sempre nella città della grande mela, è nominato ambasciatore artistico di Portofino. Vince l’Award Gold Medal all’Artdex International Nord America con l’opera Insieme per vincere. Il primo modello di Suzuki RV90 importato in Italia porta la sua firma. Amante dello sport, lo pratica e lo ritrae. I suoi dipinti sono presenti nelle maggiori e più importanti manifestazioni mondiali. Nel 2007 il dipinto La fiamma sarà emblema italiano delle Olimpiadi future. Nel 2012 è presente a Londra per le XXX Olimpiadi e nello stesso anno viene invitato dalla casa costruttrice Porsche per dipingere una vettura Panamera.
Velocità, agonismo, competizione, divertimento le tematiche ricorrenti nei suoi dipinti. Tanti personaggi famosi hanno una sua tela, Nancy Regan ha voluto proprio il Maestro per un suo ritratto. I suoi dipinti sono luce, dettagli, poesie, intimo abbandono. La sua tecnica a campitura piatta non fa vedere la pennellata; ma fonde il colore in uno spazio uniforme, retaggio di un suo percorso grafico. Solo 3 sono i colori di base utilizzati ma 50 e forse 50 volte 50 le sfumature ottenute. I volti hanno una inquadratura particolare, che lo contraddistingue dagli altri pittori. L’immagine non viene mai “classicamente” finita, la nuca, la veste ci invita a proseguire noi il quadro. L’opera diventa nostra, entriamo in essa e ne siamo parte, la completiamo e la ultimiamo. Questa sapiente operazione del Maestro fà sì che la tela ci appaia sempre diversa, come diversi siamo noi ogni giorno. Come Edward Hopper ci apre a un forte realismo e sintesi della visione figurativa con un sentimento di struggente poesia.


Vernissage: Venerdì 1 Dicembre ore 18.
Apertura al pubblico: Lun- Ven 10-13 e 15-19.


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