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Aramus in "Note di futuro": musiche di Rutter, Jenkins, Haendel

Il dialogo nasce da un bisogno, da una necessità. “Dammi da bere” disse Gesù alla donna di Samarìa, e da lì inizia quel dialogo. Il dialogo nasce in un momento concreto della storia, anche della storia personale di ogni uomo. Necessità e realtà sono la concretezza del dialogo, la sua materialità. Ma il porsi domande tra gli uomini, ascoltarsi, rispondersi, è uno strumento prezioso della riflessione. Il dialogo è stato fin dall’inizio della storia del pensiero, filosofia e letteratura, lo strumento della conoscenza. Non solo un genere, una forma letteraria, ma la strada maestra della ricerca, la via per la verità.

Dobbiamo ritrovare nel dialogo il mezzo per capire, conoscere, comprendere noi stessi e gli altri uomini. La musica parla, ci parla. Lo fa con il suo proprio linguaggio simbolico emozionale. Anche la musica ci pone domande, ci ascolta e ci interroga nuovamente. Ci insegna il dialogo della conoscenza. La musica di questo concerto è una riflessione dialettica sulla vita, sulla morte, sul senso, sul creato. Le domande di sempre, ma le domande del futuro.

Il REQUIEM DI RUTTER ci presenta la “sorella morte”, di francescana memoria, nella sua più autentica visione cristiana: non c’è il terrore del giudizio universale (di terrificante bellezza nei “Dies irae” dei più classici Requiem), ma il canto della “dormitio”. L’abbandono nella misericordia del Padre e nella promessa delle parole del Figlio. Un canto di “ninna-nanna” per un sonno che vedrà al risveglio la splendida bianchissima luce. La partitura è profonda e ricca (anche nei riferimenti testuali, melodici gregoriani, armonici e ritmici), ma chiede sempre, nella sua linearità del canto, un interiore silenzio e un abbandono fiducioso.

ADIEMUS DI JENKINS è celebre per gli stimoli emozionali e riflessivi. C’è una contaminazione tra il testo nonsense, che evoca riti preistorici, la antica armonia modale di base, ritmi tribali, ripetizioni ipnotiche e forma rituale. È una sintesi efficace della storia dell’uomo che sempre si è confrontato e interrogato in dialogo con il sacro.

LOOK AT THE WORLD DI RUTTER e l’ALLELUIA DI HAENDEL sono brani di grande coralità e apertura fiduciosa alla vita, al futuro. Nel creato si scopre la bellezza da vivere e tutelare, quella bellezza che è l’energia, speranza di futuro. L’energia del canto.

Coro Polifonico dell’Aramus
Coro Giovanile Trinità dei Monti
Chiara Iaia, soprano
Ensemble dell’Aramus: Gianluigi Durando, flauto; Giacomo Crestacci, oboe; Ornella Bartolozzi, arpa; Adriano Ancarani, violoncello; Josè Mobilia, glockenspiel; Antonio Del Sordo, timpani.
Organo: Stefano Vasselli
Direttore: Osvaldo Guidotti


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