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Arcadia trio in concerto alla casa del jazz con il trombonista Robin Eubanks

Martedì 12 febbraio alle ore 21 l'Arcadia Trio, guidato dal sassofonista Leonardo Radicchi e completato dal contrabbassista Ferdinando Romano e dal batterista Giovanni Paolo Liguori, presenterà il nuovo album "Don't call it justice" (AlfaMusic) alla Casa del Jazz di Roma nell’ambito del suo tour italiano insieme a un grande special guest: Robin Eubanks, uno dei più importanti trombonisti del panorama mondiale, vincitore di 2 Grammy Awards.
Talentuoso ed eclettico musicista, uno dei più attivi e apprezzati a livello nazionale, Radicchi ha scelto di percorrere una strada alternativa a quella di molti suoi colleghi: dopo gli eccellenti studi presso il Berklee College of Music di Boston, di cui è stato Student Ambassador con la sua band Creative Music Front, è tornato in Italia evolvendosi in una ricerca musicale parallela alla crescita della sua consapevolezza come individuo nella società civile. Le sue attività in ambito sociale, tra cui una lunga esperienza in prima linea con Emergency per il progetto Ebola (in Sierra Leone) e il progetto War Surgery (in Afghanistan), hanno contribuito a conferire un significato "politico" alla sua musica. Non attraverso uno schieramento partitico, ma con una maturata consapevolezza dell’ingiustizia sociale e delle contraddizioni da cui essa deriva.
Così l’Arcadia Trio racconta la sua musica come un manifesto, articolato in 10 brani: 10 storie che raccontano fatti, persone e idee che lasciano il segno: il brano "Child Song", ad esempio, racconta di bambini che "devono" essere adulti e di altri che potrebbero non diventarlo mai; la titletrack "Don’t call it Justice" urla forte che una legge non fa giustizia se rende illegale un essere umano; "Necessary Illusions" è un omaggio alla visione dell'intellettuale e filosofo statunitense Noam Chomsky. I titoli degli altri brani: “Utopia - A song for Gino Strada”, “Stop selling lies”, “Peace”, “Change and Necessity - Pointless Evolution”, “In memory of Idy Diene”, “Our anger is full of joy”, “Salim of Lash”.


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