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Kαιρόσ – L’attimo cruciale |a cura di virginia bazzechi

Le vertiginose trasformazioni del vivere hanno imposto alla società attuale ritmi sempre più incalzanti e frenetici. Comune è la tendenza a rimandare tutto al domani (“lo farò domani!”), fiduciosi nelle illimitate possibilità che ci può riservare il futuro.
Eppure la Natura stessa ci insegna che c’è un tempo per ogni cosa: l’albero fiorisce, fa i frutti e si spoglia delle proprie foglie quando è il momento giusto. Non indugia, né temporeggia, ma sa sempre cogliere il kairós, ovvero il momento opportuno. Se per noi il Tempo coincide con quello lineare scandito dalle lancette degli orologi, per gli antichi Greci era invece espresso da due termini ben distinti: Chrónos (Χρόνος) e Kairós (καιρός). Il primo rappresenta la successione di istanti, il tempo nella sua sequenza cronologica e quantitativa, mentre il secondo indica l’occasione, il momento propizio da cogliere nella sua veloce istantaneità e ne esprime la natura qualitativa. Nel mondo ellenico il kairós è infatti il punto critico che sancisce la vittoria o la sconfitta nell’agone sportivo; è il momento in cui il guerriero riconosce la fase più propizia per sferrare l’attacco durante la battaglia; è l’istante in cui il Demiurgo, secondo Platone, intuisce nella materia la trasformazione; è l’attimo in cui l’artista percepisce l’impulso creativo che tramuterà l’idea in opera d’arte.

“Kαιρός - L’attimo cruciale” è una mostra che, attraverso le opere di tre artisti Carl Knoderer, Ale Montañez e Alessandro Trani, riflette sul concetto di Tempo, sulla sua percezione collettiva, culturale e artistica, ma soprattutto sull’abilità dell’arte di bloccarne la durata andando oltre la caducità della vita. Ogni opera d’arte scaturisce infatti dalla capacità dell’artista di cogliere, di saper riconoscere il kairòs appunto, ovvero “il momento supremo” di ogni esperienza, di ogni emozione della vita, congelandolo in una dimensione eterna attraverso il processo artistico. Smarrito il proprio kairòs, la società attuale è sempre più incapace di vivere il presente, di ricordare il passato e di imparare da esso, poiché ha perso la memoria del proprio futuro, ovvero i propri sogni. La rassegna artistica “Kαιρός - L’attimo cruciale” richiama quindi l’attenzione sull’importanza di custodire con cura i granelli del tempo, affinché minuscoli istanti di felicità non ci scivolino via come sabbia tra le mani senza essere vissuti intensamente.

“Kαιρός - L’attimo cruciale” dunque non rappresenta una sfida verso l’immortalità, non è il tentativo di
scongiurare un destino ineluttabile; si tratta al contrario di una mostra dove la hýbris (ὕβϱις), la superbia
umana di vincere l’inarrestabile fuga delle ore, si trasforma in anelito appassionato verso la vita, attraverso
l’Arte.

L’inaugurazione della mostra avrà luogo Venerdì 20 Luglio 2018 alle ore 18.00 presso le sale espositive di
“Medina Roma Arte”, in via Angelo Poliziano n.32-34, Roma.

Esporranno le loro opere gli artisti:

CARL KNODERER, attraverso il mezzo fotografico esplora il complesso rapporto tra uomo e natura. Sconfinati
spazi naturali, avvolti da una tersa luminosità, accolgo l’uomo ed il suo agire. Straordinaria intuizione visiva,
capacità di cogliere l’attimo ed eleganza formale, ci regalano scatti che diventano la traduzione di vere e
proprie “poesie visive” dalla grande intensità emotiva. Del resto, come affermava W. Eugene Smith, “a cosa
serve una grande profondità di campo se non c'è un'adeguata profondità di sentimento?”

ALESSANDRO TRANI è l’autore di paesaggi incontaminati sospesi tra cielo, terra e mare, che si offrono
all’osservatore alla stregua di orizzonti senza tempo pervasi da un senso genuino della luce e del colore.
Emozioni, pulsioni, tracce personali di vita si imprimono nella ricca e complessa tessitura di passaggi tonali
dai piani spaziali netti, ma capaci di rompe l’immobilità del quadro con la loro forza vibrante. Quella di
A.Trani è una pittura cromatica costantemente pervasa da sottili psicologismi e da un fascino straniante.

ALE MONTAÑEZ è un pittore espressionista, originario di Tenerife. Attraverso uno stile personalissimo ed
estremamente incisivo, il pittore spagnolo dà vita ad opere dagli imprevedibili equilibri mentali, dove una
forza visionaria ed immaginaria di stampo surrealista, si consuma in una astrazione allusiva ed evocatrice,
attraverso una trascrizione simbolica. Un’arte quella di Montañez che, oscillando costantemente tra il
divampare di fiammate espressioniste e le incursioni in un delicato surrealismo, indaga i ritmi vitali di quel
rapporto sinergico e misterioso che da sempre lega l’uomo alla natura e all’universo.


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