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Boys will be boys. Conversazioni di fotografia con Giovanni Capriotti

WSP photography presenta BOYS WILL BE BOYS, conversazioni di fotografia con Giovanni Capriotti, WPP 2017 - primo premio categoria Sport Stories, venerdì 7 aprile alle ore 19:30. locandina_giovanniA partire proprio dal lavoro premiato, "Boys will be boys", l'evento sarà occasione per approfondire da vicino la storia del progetto e conoscere gli altri lavori di Giovanni, fotografo italiano che da diversi anni vive in Canada.

Gli sport di squadra dovrebbero generalmente offrire opportunità di aggregazione e socializzazione, tuttavia l'idea di atleti omosessuali all'interno della comunità sportiva ha sempre suscitato resistenze e controversie. Nel rugby, per antonomasia un gioco duro, lo stereotipo più comune tende a considerare gli omosessuali più deboli degli eterosessuali, quindi inadatti alle dinamiche da "macho" di uno scontro fisico costante. Fino a poco tempo fa la possibilità di giocatori omosessuali coinvolti nella palla ovale non era nemmeno contemplata dagli addetti ai lavori.

Lo "spogliatoio" dei rugbisti era da tutti considerato il santuario del machismo e i livelli di testosterone ne sconsigliavano l'accesso a coloro i quali non rientrassero nei parametri. Fu questo senso di esclusione sociale e inadeguatezza, a spingere diversi giocatori di rugby, tenuti ai margini di questo sport in quel di Toronto, alla creazione della prima compagine della palla ovale con una connotazione spiccatamente omosessuale. In maniera totalmente spontanea, Muddy York Rugby Football Club, nel corso degli anni, ha dato l'incipit e fornito il sostegno al processo di revisione del concetto di mascolinità all'interno della performance sportiva.

Più che una semplice squadra, il club riunisce giocatori, compagni di vita, supporters e appassionati sotto un'unica bandiera d'inclusione. A livello agonistico il team compete contro compagini prettamente di matrice eterosessuale nella Toronto Rugby Union. Ogni due anni partecipa alla Bingham Cup, da molti definita come il campionato del mondo di rugby LGBTQ e ogni anno organizza il suo Beaver Bowl, un torneo di fine estate che vede coinvolte squadre "inclusive" e non. Muddy York Rugby Football Club aderisce orgogliosamente all'International Gay Rugby Board e accetta giocatori di qualsiasi livello tecnico e orientamento sessuale. Giovanni Capriotti è un fotografo documentario nato a Roma nel 1972. Dopo aver terminato il Liceo Scientifico si trasferisce ad Amsterdam e Londra attratto dalle scene creative di queste città durante gli anni 90.

La passione per la fotografia ha sempre fatto parte della sua vita. Sebbene all'inizio non potesse permettersi una macchina fotografica decente, una Polaroid insieme a una vecchia Yashica furono le sue compagne inseparabili durante i suoi primi scatti. Dopo alcuni mesi nel Regno Unito, Giovanni si iscrive al London Communication College, per organizzare tutto ciò che aveva imparato da fotografo autodidatta. Una volta terminato il college, il servizio militare, lo richiama in patria. Dopo un anno speso al servizio dello stato e due viaggiando in Europa, viene assunto da una rinomata compagnia aerea, incrementando notevolmente le sue possibilità di viaggiare. In seguito si appassiona alla fotografia documentaristica e nel corso di quasi due decenni riesce a produrre diversi lavori ispirati da tematiche sociali, politiche e altri argomenti di attualità. Attualmente Giovanni, ottenuta una laurea con lode in fotogiornalismo dal Loyalist College di Belleville, Ontario, vive con la moglie Meredith e la figlia Lulu tra Montreal e Toronto. Il suo lavoro fotografico e video esplora diverse tematiche a livello mondiale e nord americano, sempre con un occhio di riguardo per le narrative visuali più intime, che spesso vengono snobbate o trascurate dall'attenzione generale. Ricordiamo che WSP photography è un'associazione culturale. La partecipazione alle attività, anche gratuite, è riservata ai soci ENAL. È possibile tesserarsi il giorno stesso dell'evento. Il costo della tessera annual 2017 è di 3 euro.


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