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Brigantesse al Teatro di Documenti

Quattro donne e un uomo si trovano in una casa, nei pressi di Roscigno Vecchia, paese del Cilento. La loro vita procede tra canti, liti e organizzazione di atti di guerriglia. Ci troviamo nell' Italia appena unificata e nel deserto lasciato dallo strapotere piemontese, che ha - senza scrupoli - saccheggiato le casse dell'oro del regno di Napoli e rubato tutti i macchinari e le ricchezze possedute dal Regno delle due Sicilie.

L'effetto dell'unificazione ha giocato sulle vite dei cittadini un brutto scherzo, la fame la povertà e le continue umiliazioni subite dall'esercito sabaudo costringono alcuni gruppi armati ad organizzarsi per la difesa del territorio; questi gruppi vengono così definiti - in modo improprio - Briganti. 

Lo spettacolo nonostante tratti un tema drammatico, ha molti guizzi comici e molte canzoni che rendono la rappresentazione agile e godibile. Il grottesco che è insito nella storia, si esplica grazie agli attori e ad una enorme forza comica.

Si ripercorre il sud, dai canti popolari dell'area vesuviana, alla tarantella del Gargano e del carnevale di Montemarano, per poi arrivare ai canti di giacca e alla fronte di limone che sono tipici canti a distesa di devozione alla madonna ma che venivano altresì usati per fare le comunicazioni fuori dalle carceri avendo una potenza in estensione vocale. Lo spettacolo punta il dito sugli aspetti più umani e fragili di donne e uomini costretti a combattere per sopravvivere.
 


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