I The Giornalisti e I Gentlemen's Agreement il 28 marzo al Circolo degli Artisti
Venerdì 28 Marzo al Circolo degli Artisti di Roma si esibiranno i the Giornalisti. Il loro ultimo album, del 2012 ha confermato sempre più che fa musica per "rimanere", una band lontana dall'essere il prodotto della sola moda dei tempi.
Tommaso Paradiso, Marco Primavera e Marco Antonio Musella vogliono ispirarsi alla musica di altri tempi, alla musica d'eccellenza italiana e inglese degli anni 90, reinterpretandole con una ventata di freschezza.
Dal precedente Album, Vol.I, c'è stato un vero e proprio cambiamento artistico: la solennità di Ennio Morricone è stata superata, i riverberi chiusi in un cassetto e hanno aperto le porte per una musica che parlasse più direttamente al cuore. Il brano 'I gatti' sembra essere quasi un tema ispirato a un film di Fantozzi e se la signora Pina fosse stata una 'gattara' ora quella sarebbe stata la colonna sonoro ideale per il film del ragioniere Ugo.
Da Pasolini a Sergio Caputo l'album vuole essere un ricordo di un'Italia che tutti quanti noi conosciamo ma che a volte dimentichiamo. 'La pella è una bottiglia che parla e se non parla vado fuori di me' è la canzone d'aperture per questo terzo cd ed è una frase che all'interno dell'album ritornerà quasi ciclicamente. L'album si chiude con un brano tra l'acustico e lo psichedelico: 'Nato con te'.
Ma i The Giornalisti non saranno i soli ad esibirsi il 28 marzo. In questo venerdì rock saranno accompagnati da i Gentlemen's Agreement.
Una band napoletana che guarda alle Isole Caraibiche e al Brasile, nei loro pezzi sono presenti molti strumenti tipici di quelle zone: surdo, caixa, tambourim, pandeiro, agogo, chocalho, repinique. Nati nell'estate del 2006, nel marzo 2008 la band è pronta per registrare il primo full lenght dal titolo "Let Me Be a Child" prodotto da Materia Principale, distribuito dalla Family Affair e registrato da Massimo D'Avanzo totalmente in acustico con l’ausilio della "Little farm Orchestra". Un disco che rispecchia lo Speed country degli esordi, misto a venature folk e manouch. Il tour promozionale del disco li porta ad esibirsi in tutta Italia ed anche all’estero, per esempio in Francia nel 2009 il carattere tzigano di alcuni loro brani conquista nuovi fan anche oltralpe.
Raffaele Giglio (Voce, Ukulele, Chitarra Acustica, Tres Cubano, Mandolino); Fabio Renzullo (Tromba, Toy piano, Armonica, Cori); Gomez (Contrabbasso, Cori) ; Andrea De Fazio (Batteria, Cori) e Gibbone (Surdo, Caixa, Quica, Agogo, Clave, Triangolo, Pandeiro, Repinique, Tamburim, Chocalho, Cori) nelle loro canzoni parlano di una sorta di esotismo nobile.
Nel 2010 comincia la pre-produzione del secondo lavoro discografico “Carcarà”. Un disco che segna una rielaborazione del linguaggio stilistico e al tempo stesso, una notevole maturazione in fase di composizione ed arrangiamento. Le sonorità del gruppo si aprono a nuove influenze quali il Son Cubano anni ’50/’60 , i ritmi africani, il Samba, la Bossa Nova, il tropicalismo.
A seguire serata Loretta, la serata nella quale salgono in consolle i djs che scaldano la pista a suon di anni 80, elettronica, hip hop.
I resident djs sono: Brianstorm e Fujiko Mine.