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Martedì, 30 Aprile 2024
Cultura

Non solo Dzeko, i bomber della Roma che hanno "Dimenticato come si fa gol": il libro di Alessandro Oricchio

Quattordici attaccanti passati alla società giallorossa che i tifosi ricordano non per le reti segnate, ma per i gol mancati

Quattordici attaccanti arrivati con la fama di goleador ed andati via con la fama di "bidoni". Numeri 9 arrivati fra le speranze dei tifosi e mai entrati nel cuore dei romanisti. Mentre bomber Edin Dzeko continua a battere record con la maglia giallorossa (terzo marcatore di tutti i tempi con 114 reti segnate), sono decine gli attaccanti che nel corso degli anni sono passati nella Capitale senza lasciare il segno. Da Caniggia a Bartelt, passando per Mido e Fabio Junior sino ad arrivare ai più recenti Defrel e Schick. Ad accomunarli un solo aspetto, l'aver dimenticato come si fa gol. A raccontare le loro gesta Alessandro Oricchio, autore del libro intitolato appunto "Ho dimenticato come si fa gol".

Una carellata di calciatori raccontata in modo ironico, quella descitta nel libro di Alessandro Oricchio, già autore di altri tre libri che raccontano le gesta dei calciatori della Roma: "I grandi bomber della Roma" del 2015, "Totti 307 volte in piedi per te" (2017) e "Daniele De Rossi Uno di Noi" (pubblicato nel 2019). Ma se i bomber raccontati nel libro del 2015 sono ancora vivi nell'immaginario dei romanisti per le reti segnate, diverso è il discorso per gli attaccanti che arrivati a Roma hanno poi perso il fiuto per il gol. 

Claudio Paul Caniggia, Martin Dalhin, Gustavo Javier Bartelt, Fabio Junior, Paolo Poggi, Massimo Marazzina, Mido, Shabani Nonda, Francesco Tavano, Adriano Leite Ribeiro, Juan Manuel Iturbe, Seydou Doumbia, Gregoire Defrel e Patrick Schick, questi i 14 attaccanti passati per Roma senza lasciare il segno.

Una lunga carellata che dal 1992 (anno di acquisto di Caniggia per il dopo Voeller), ripercorre tre decenni di delusioni sino al più recente Patrick Schick. Quattordici attaccanti che indossata la maglia della Roma hanno messo a segno in totale appena 34 reti. Gol inutili la maggior parte delle volte, ma anche rimasti nel cuore dei tifosi giallorossi come quando la bionda chioma di Caniggia percorse metà campo palla al piede il 10 marzo del 1993 battendo con un tocco morbido l'allora portiere del Milan Cudicini. 

Nonostante non abbiamo lasciato il segno fra i 14 attaccanti raccontati da Oricchio anche Bartelt, rimasto nel cuore dei romanisti per due assist che permisero alla Roma di superare la Fiorentina di Batistuta, Edmundo e Rui Costa negli ultimi minuti di una partita che i gialorossi ribaltarono in nove. Ma anche Iturbe, strappato all'Hellas Verona dalla concorrenza della Juve e autore in due anni di soli tre gol, fra cui un indimenticata rete alla Lazio segnata sotto la Curva Sud. 

Oltre a ciò però il nulla, con Alessandro Oricchio che ripercorre con un pizzico di ironia e malinconia un trentennio durante il quale abbiamo visto indossare la maglia capitolina a quattordici attaccanti che, una volta sbarcati a Trigoria, hanno perso poi il feeling con il gol e la porta avversaria. 

Un tour nel romanismo più profondo, quello fatto di sogni, speranze, di ottimismi estivi, di quell'indistruttibile voglia di pensare sempre positivo anche quando, probabilmente, non ci sono le condizioni.

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