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Disagistica contemporanea al Gay Village

Nel suo monologo il comico descrive il proprio mondo. Un mondo nel quale si diverte a ribaltare l’ovvio e a esaltare gli stati d’animo, anche quelli negativi. In un modo cinico e delicato, confessa tutta la sua inadeguatezza a una realtà che lo vorrebbe più estroverso e più sicuro di sé stesso.

Niente di più difficile per lui che sembra trovarsi a suo agio solo quando viene sopraffatto dalla paura, dall’ansia, dalle molteplici ossessioni e da varie, e spesso infondate, preoccupazioni.

Stati d’animo indispensabili per raccontare il suo rapporto con l’invidia, con le buone azioni e con quello che dovrebbe essere, secondo lui, il vero messaggio di Gesù. Napoletano, classe ’81, Francesco Arienzo intraprende il percorso teatrale portando in scena numerosi spettacoli, di cui oltre che attore è spesso autore e regista: negli ultimi anni si innamora della stand-up comedy.


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