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Festa dei Morti Messicana a Passoscuro

Venerdì 3 e sabato 4 Novembre 2017 nel Comune di Fiumicino si Festeggerà per la prima volta la Festa dei Morti tradizionale Messicana:
"Altar de Muertos".
Presso la palestra dell'Istituto comprensivo di Passoscuro in via Serrenti, 72

L'evento è gratuito. Tutte le attività saranno a contributo libero.

Il primo giorno sarà dedicato alla presentazione della festività e alla visita del famoso altare fiorito.

Mentre il Sabato mattina sarà dedicato ai ragazzi e ci sarà un laboratorio per bambini, giochi e danze.

Interverranno il Dott. Ennio Montenigro con il tema della Cosmovisione della morte nelle culture preispaniche di Messico e punti d’incontro con la cultura Italiana.
Un gruppo folkloristico messicano con uno spettacolo di balli tradizionali.
Alcuni dei più bravi danzatori Aztechi della tradizione.

Oppure scrivendo a
Rocío Neri:
neri.rocio@gmail.com
Daniele Mirenda:
3930369544
diemme77@gmail.com

L'evento è organizzato da Rocío Neri, danzatrice Azteca ed esperta delle tradizioni native messicane. In collaborazione con Insieme per i disabili onlus e Marco Cianfriglia, presidente della polisportiva Litorale Fiumicino onlus.

È una celebrazione che ha trasceso tutti gli strati della società messicana. È una festa popolare. Per tutelare questa antica tradizione indigena, l’UNESCO la dichiarò Patrimonio Orale e intangibile dell’Umanità nel 2007.

Può sembrare un po’ strano festeggiare il giorno dei Morti e invece è qualcosa di eccezionale e magico, la morte è vissuta in modo positivo, viene sdrammatizzata e resa familiare, non la si teme.
“Il messicano ha familiarità con la morte, ci si scherza, la accarezza, ci dorme insieme, la celebra…” (Octavio Paz).
La morte infatti è rappresentata con umorismo e perfino affetto da artigiani ed artisti. Teschi e scheletri vengono costruiti con zucchero, latta, legno, carta, argilla e ossa.

Senza dubbio il giorno dei morti è una delle feste più sentite dal popolo messicano. Questo culto in Messico ha una doppia origine. Nel Messico preispanico si festeggiavano i morti quando si approssimava la fine della stagione delle piogge, esattamente verso la fine di ottobre. Le comunità indigene preparavano altari di fiori e cibo per i loro morti che erano considerati i protettori dei vivi. Si dava molto valore agli antenati che si dovevano mantenere contenti e compiacenti con queste offerte per ottenere buoni raccolti e donne più fertili. Dall’altro lato c’è l’influenza della chiesa cattolica.

Secondo la tradizione europeo-mediterranea i morti venivano ricordati tramite orazioni e preghiere. I defunti erano distanti dai vivi perché o in cielo o nell’inferno. Una visione radicalmente contrapposta alla vicinanza che c’era tra vivi e morti nella cultura preispanica. Con la cristianizzazione degli indigeni iniziata nel XVI secolo venne imposto il rito cattolico, però le comunità indigene lo reinterpretarono secondo le loro idee e dandone un valore proprio. Il risultato è la festa dei morti attuale in Messico.

Le persone offrono ai defunti i loro cibi preferiti, sistemano in degli altarini le loro foto e pregano per le loro anime. Secondo la tradizione popolare i morti hanno il permesso di visitare parenti e amici sulla terra una volta l’anno. Durante il giorno dei morti, i vivi accolgono le anime dei morti con omaggi di fiori, di cibi particolari, candele e incenso. Non si tratta di un rito morboso ma di un’occasione di pace e serenità . L’altare costituisce il vincolo tra i vivi e i morti. Lo si prepara per questi due giorni in cui la frontiera che divide la vita e la morte quasi scompare. I vivi preparano una festa in onore dei loro defunti, in una concezione della morte totalmente opposta a quella quasi macabra e timorosa che abbiamo noi in Europa.

Allora vi Aspettiamo per Celebrare la Vita! Perché niente ha mai fine davvero!


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