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Fiore di cactus al Teatro di Documenti

FIORE di CACTUS, di Barillet&Grédy (adattamento italiano di Tonino Pulci)
Con: Paola Pulci, Stefano Licci, Alessandra Berton, Gaetano Lizzio, Libero Bentivoglio, Rosario Tronnolone
Regia: Rosario Tronnolone
Note di regia: "Cactus Flower" fu uno dei massimi successi degli anni ’60 a Broadway. Debuttò nel dicembre del 1965 e chiuse nel novembre del 1968 dopo 1234 repliche, e l’anno successivo ne venne tratta una fortunatissima versione cinematografica.
In questa sofisticata commedia degli equivoci che si basa sulle complicazioni derivanti dalle bugie, è possibile individuare il bandolo che scioglierebbe l’intricata matassa nella confessione della lampante verità dell’amore. Amore che, peraltro, è presentato all’inizio in un’accezione tragica: una giovane donna tenta il suicidio perché l’uomo che ama è già sposato. Non è vero, scopriremo in seguito, ma lungi dall’essere risolutiva, questa bugia (o meglio, il tentativo di nasconderla) darà il via all’intricata matassa di complicazioni a cui accennavamo prima. Eppure ad entrambi basterebbe guardarsi intorno per scoprire che il vero amore è in realtà più vicino di quanto pensino.
L’amore è qui dunque analizzato nella sua forma più complessa, il triangolo: un uomo ha paura di invecchiare e cerca, in una relazione non impegnativa con una ragazza molto più giovane di lui, l’illusione di una eterna giovinezza; una donna coltiva un amore non corrisposto, accontentandosi della condivisione della quotidianità professionale di un uomo che, pur ritenendola indispensabile al suo lavoro, neanche si accorge di lei; una ragazza cerca in un uomo maturo una rassicurante figura paterna che non la inganni, ma per questo lo idealizza e gli rende difficile vivere all’altezza del modello che gli ha imbastito addosso. L’intervento di altri tre personaggi, un giovane scrittore solitario, un attore pasticcione, e un galante diplomatico, farà sì che il triangolo si sfaldi e che si formino due coppie più solide e meglio assortite.
Dunque, guardiamoci intorno. Potremmo scoprire anche noi, come loro, che l’amore è più vicino di quanto pensiamo.
Rosario Tronnolone


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